CasaPound: nel centrodestra solo traditori 

Sala piena per il leader nazionale Di Stefano: «Vi raccontano storie, il vero lavoro non è precario»



BOLZANO. È una questione di vuoti e di pieni. Se esiste un vuoto, qualcuno arriverà a riempirlo. Ecco CasaPound. Che parla di articolo 18, passa dall’Iveco a volantinare e riempie la sala Europa di via del Ronco. Oltre 160 persone ieri sera per Simone Di Stefano, candidato premier del movimento neofascista. A proposito di spazi da occupare, Di Stefano, accolto da una standing ovation, punta all’ingresso in parlamento, superando il 3 per cento a livello nazionale. Se ce la faranno, Andrea Bonazza potrebbe diventare l’onorevole Bonazza, perché oltre a correre nel collegio bolzanino della Camera (nemmeno una parola su Maria Elena Boschi) è capolista di un listino proporzionale in Veneto. Candidatura di bandiera invece per Maurizio Puglisi Ghizzi. La platea non è solo dei giovani con i giubbotti neri e le ragazze con il tailleur pantalone. Ci sono anziani del quartiere, gente di mezza età. Carlo Vettori, leghista, corrente non salviniana, arriva per capire: «Qui ci sono operai, leghisti. Non puoi dire che bisogna battere CasaPound, se non hai gli argomenti». Il centrodestra è fatto di traditori, accusa Di Stefano: «Abbiamo lanciato un sasso nello stagno putrido del centrodestra. Volevamo farli uscire allo scoperto, ho detto che potremmo appoggiare un governo sovranista con Salvini premier. Ma non ci sarà alcun governo sovranista, faranno le larghissime intese, dalla Lega a Liberi e uguali. Berlusconi, traditore, fregherà tutti ancora una volta. Ma se ti fai imbrogliare quattro volte, sei un traditore anche tu, Lega e Fratelli d’Italia». La lezione di economia di Di Stefano: «Vi raccontano un sacco di storie, che è noioso avere un posto fisso, che farete tutti i designer a Londra. Invece i nuovi posti di lavoro sono quelli dei porta pizza comandati con le app. Ma questo non è lavoro». La ricetta: via dall’euro, via dall’Ue, industria di Stato, mutuo sociale, 500 euro al mese per figlio, «ma solo se è italiano».













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità