bolzano

Case di riposo, arrivano le telecamere di sicurezza 

L'assessore Andriollo: «Vogliamo evitare che si ripetano aggressioni come quella del 2020 a Villa Armonia ai danni di un nostro custode ferito col coltello da un estraneo»



BOLZANO. La sicurezza prima di tutto. Degli ospiti e degli operatori. L'Azienda Servizi Sociali (Assb) ha appena approvato il piano di finanziamento di 258 mila euro per installare impianti di videosorveglianza nelle case di riposo Don Bosco, Villa Europa, Villa Serena e Villa Armonia.

Stefano Boragine - segretario provinciale sindacato Ago - frena: «Le telecamere potrebbero diventare pericolose, controproducenti e introdurre elementi di sospetto nelle strutture a danno dei lavoratori. Di fatto potrebbero trasformarsi in uno strumento di controllo a distanza degli operatori».

Ma Juri Andriollo, assessore al sociale del Comune di Bolzano, dice che la ragione è solo una: sicurezza per gli ospiti e gli operatori. «Vogliamo evitare che si ripetano aggressioni come quella che si è verificata a febbraio 2020 a Villa Armonia ai danni di un nostro custode ferito alla gamba col coltello da un estraneo».

Un fendente sferrato all’improvviso, che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche. Non era accaduto di notte ma in pieno giorno, attorno alle 11.30. Si era presentato un giovane visibilmente alterato che, dopo essere riuscito a raggiungere la reception, aveva chiesto al custode in servizio - un quarantenne bolzanino - di dargli da mangiare.

Al suo rifiuto, la coltellata.

«In quell’occasione per la prima volta - riprende Andriollo - era nata anche una polemica perchè Villa Armonia non era dotata di telecamere che ripeto saranno installate nell’interesse di tutti per controllare chi entra e chi esce. Come succede oggi quasi ovunque. Sottolineo che non sarà installata alcuna videosorveglianza ai piani o nelle stanze, non siamo certo qui per controllare l’operato dei collaboratori. I sindacati possono stare tranquilli». «Nel 2021 - riprende Boragine - l’Assb ci ha coinvolto nell’elaborazione di un accordo sindacale per l'introduzione di impianti di videosorveglianza all’interno delle strutture residenziali per anziani, handicap e nei diversi servizi alla persona. Le motivazioni che ci hanno fornito durante le diverse riunioni e in rispetto alle normative attuali erno state: protezione delle persone presenti che accedono e sostano nelle strutture e nei servizi, sicurezza degli ambienti di lavoro e tutela del patrimonio mobiliare e immobiliare pubblico. Ci era stato detto che i diversi casi di cronaca su situazioni di abuso, maltrattamento, furto e danneggiamento del patrimonio in alcune residenze socio-sanitarie italiane hanno, da tempo, acceso i riflettori sulla necessità di garantire la sicurezza e il benessere degli anziani e dei disabili ospitati in queste strutture. Mi auguro - chiude Boragine - che tale esigenza non si trasformi nel lungo periodo in uno strumento di controllo a distanza. L'esigenza di evitare condotte illecite o danni al patrimonio non può assumere una portata tale da giustificare un sostanziale annullamento di ogni forma di garanzia della dignità e riservatezza del lavoratore. Vigileremo». V.F.

 













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