Caso Broggi, nel mirino anche il tesoriere del Cai

Assemblea infuocata del direttivo che ha chiesto spiegazioni a Luigi Lunelli Il bilancio sarà approvato il 15 aprile. La Procura continua ad indagare sulle email


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Il vice presidente Claudio Sartori pesa bene le parole, ma sa bene che la riunione del consiglio direttivo del Cai Alto Adige è stata infuocata. I 15 presidenti delle varie sezioni provinciali hanno chiesto lumi sul «caso Broggi», che ha turbato non poco gli equilibri interni all’associazione. Sebbene l’ex presidente abbia restituito i 20 mila euro mancanti ci sono ancora timori che il bilancio possa avere altre falle. I conti saranno approvati mercoledì 15 e poi la parola d’ordine sarà «chiudere con il passato e andare avanti».

Intanto l’altra sera diversi presidenti hanno puntato il dito contro il tesoriere, Luigi Lunelli, che a giudizio di molti «non poteva non sapere».

Cosa avete chiesto esattamente al tesoriere?

«Di esibire le pezze d’appoggio e i mandati di pagamento. Di sicuro, all’interno della giunta esecutiva, nessuno aveva fatto cenno alla questione».

E lui come si è giustificato, visto che Broggi, di fatto, ha ingannato tutti presentando, all’occorrenza, anche email fasulle a banche ed enti pubblici?

«Ne ha fatto soprattutto un discorso di amicizia e fiducia. Ma ora toccherà proprio a lui presentarci tutti i documenti richiesti per la seduta di mercoledì prossimo al presidio di viale Druso, quando dovremo approvare il bilancio».

Ritiene che il bilancio, nonostante tutto, sarà approvato?

«Se saranno fornite tutte le rassicurazioni del caso ritengo di sì. Anche perché il nostro obiettivo, a breve, deve essere quello di chiudere la partita con il passato e andare avanti. Anche per riuscire a tutelare nel modo migliore l’immagine del Cai e delle centinaia di volontari che si impegnano da anni per il bene dell’associazione».

Lei è in pole position per succedere a Broggi. Si dimetterà dalla sezione di Bolzano, come prevede lo Statuto?

«No, la mia posizione sarà congelata in attesa della modifica allo Statuto. Resterò, in ogni caso, a capo della commissione rifugi».

Come sono state valutate dai 15 presidenti di sezione le parole di Spagnolli a difesa di Broggi?

«Siamo e restiamo apartitici. Certo non posso dire che quelle parole siano state condivise. Noi la pensiamo in un altro modo».

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