BOLZANO. Caso Rainerum, l'assessore provinciale alla scuola italiana Christian Tommasini manda gli spettori dell'Intendenza. Il caso - sollevato dal nostro quotidiano - riguarda le dichiarazioni sugli alunni gay ("per loro serve uno specialista") del nuovo direttore dell'istituto don Dino Marcon.  Marcon ha anche introdotto come requisito per l'iscrizione, il "contratto del buon cristiano", un  contratto in piena regola, che responsabilizza scuola, studenti e famiglie a fare il loro dovere per raggiungere l’obbiettivo di educare l’alunno a realizzarsi come “buon cristiano” e “buon cittadino”. È il documento formale che l’istituto Rainerum ha scelto di adottare dal prossimo anno scolastico e che ha suscitato non poche perplessità tra molti genitori e proteste tra i ragazzi. “Contratto formativo”: quattro pagine di linee generali, regole precise e premesse che non lasciano spazio ad interpretazioni più o meno personali. L'INTERVISTA A DON MARCON

Ora interviene l'assessore: "Tutti i cittadini - scrive in una nota Tommasini - hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali." Questo principio fondamentale sancito dall´articolo 3 della nostra Costituzione trova particolare significato nel mondo della scuola, che vogliamo sia luogo di formazione e crescita inclusiva di cittadini cosapevoli e solidali. Qualsiasi atto o anche solo dichiarazione che adombri l´ipotesi di una qualsivoglia forma di discriminazione va prevenuta e condannata in modo fermo. Sono convinto che l´Istituto Rainerum sia una scuola seria e di qualitá, cosa peraltro confermata dai risultati scolastici. Per questo ho chiesto alla Sovrintendente di approfondire e relazionare, attraverso gli ispettori, in merito a quanto apparso in questi giorni sulla stampa a proposito delle dichiarazioni del Direttore dell'Istituto Rainerum".