Catinaccio, donna muoreprecipitando dalla parete

Un'altra vittima della montagna in pochi giorni sulla ferrata Santner. Un alpinista ha perso un appiglio, precipitando a valle e schiantandosi sulle rocce. A nulla è valso l'intervento di un elicottero della protezione civile



BOLZANO. Ha perso la vita davanti agli occhi atterriti del marito e di alcuni amici di escursione. L’ultima vittima della montagna in Alto Adige è Marta Daldoss in Marsoner. Aveva 64 anni ed abitava ad Aldino. Madre di tre figli, lavorava ancora in qualità di sarta e nei momenti liberi amava condividere con il marito Erwin la grande passione per le escursioni in alta montagna. La tragedia è accaduta ieri sul Catinaccio.
Il punto ove ieri pomeriggio verso le 16 è avvenuta la tragedia - la parte a valle della ferrata Santner - non è considerato dagli esperti delle vette rocciose particolarmente critico o pericoloso anche se chi si avventura lungo sentieri esposti e vie ferrate sa bene che anche una piccola disattenzione può essere fatale in determinate circostanze. E’ molto probabile che Marta Daldoss abbia pagato con la vita proprio un attimo di deconcentrazione, forse di eccessiva sicurezza.
La donna aveva affrontato l’escursione di ieri attrezzata di tutto punto. Sotto questo punto di vista Marta Daldoss si era dimostrata previdente e competente. Sapeva perfettamente che non si affronta l’alta montagna in scarpette da ginnastica. L’esperienza e la preparazione non sono però bastate ad evitare la tragedia.
Il gruppo di cui faceva parte col marito, aveva raggiunto prima di mezzogiorno Passo Santner a 2741 metri di quota. Era l’obbiettivo della giornata, raggiunto con un’escursione che prevedeva anche un tragitto su via attrezzata e ferrata. La tragedia è avvenuta sulla via del ritorno con la ferrata fatta da monte a valle.
Secondo le testimonianze raccolte ieri in serata, la tragedia si è consumata lungo il tracciato (con tratti anche esposti) nella Gola delle Torri. Si tratta di un sentiero ghiaioso, gradatamente sempre più ripido solo parzialmente attrezzato. Dove la signora Marta Daldoss è precipitata non c’è alcuna fune di sicurezza. In effetti era l’ultimo tratto un po’ a rischio nella fase della discesa a valle. Purtroppo per la donna è stato fatale. Marta Daldoss è improvvisamente scivolata, è precipitata nel vuoto, cadendo in verticale lungo una parete rocciosa per una quarantina di metri rimbalzando su uno spuntone di roccia innevato. L’escursionista è morta sul colpo. Con la disperazione nel cuore il marito ha dato immediatamente l’allarme.
Un paio di alpinisti hanno raggiunto la zona con l’elicottero del Pelikan 1 con medico rianimatore a bordo. Uno degli alpinisti si è fatto calare col verricello sul punto della caduta ma ha dovuto subito constatare che per la donna non c’era più nulla da fare.
Il corpo è stato recuperato e ricomposto nella camera mortuaria a Tires a disposizione dell’autorità giudiziaria. Una tragedia quasi inspiegabile dato che la donna, che è improvvisamente scivolata, era perfettamente equipaggiata per affrontare una escursione di quel tipo.
Gli esperti, però, considerano la zona dell’incidente (la Gola delle Torri) abbastanza insidiosa. Non è considerata tecnicamente impegnativa ma deve essere affrontata con circospezione e molta attenzione in quanto caratterizzata dalla presenza lungo il tragitto di roccette esposte e non attrezzate da superare arrampicando. (ma.be.)© RIPRODUZIONE RISERVAT













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