Cava a San Floriano, la rabbia dei residenti

Una vicina: «Quando ho comprato casa mi avevano garantito che la concessione scadeva nel 2022»


di Bruno Tonidandel


Elena Beltrami è una signora che abita in località San Floriano, poco a nord di Laghetti, frazione del Comune di Egna. Risiede nel "Villaggio Avisio" in una casa delle sei esistenti per un totale di 18 appartamenti. Nella zona poi furono costruite altre nove case. Gli edifici servivano ai dipendenti della società Avisio quando nel 1954 venne realizzata la centrale idroelettrica di San Floriano che "pesca" l'acqua dal lago di Stramentizzo, posto all'imbocco delle valli di Cembra e di Fiemme, al di là della montagna. Terminata l'opera, le case vennero cedute ai dipendenti Avisio, passati poi all'Enel. La signora Beltrami nel 1961 venne assunta dall'Enel ed abitò proprio in una casa del "Villaggio Avisio", prima in affitto, poi l'alloggio divenne di sua proprietà. Ora però non dorme la notte. Da quando si è saputo che la cava di materiali ghiaiosi potrebbe ampliarsi per effetto di una possibile modifica del piano urbanistico del Comune di Egna che prevederebbe la creazione di una nuova zona produttiva di 27.700 metri quadri, destinata ad insediamenti produttivi all'interno di un areale dove già si sta scavando. «Al momento dell'acquisto della casa, che è circondata da un giardino confinante proprio con la cava di San Floriano - ci dice concitata la signora Beltrami - ci avevano assicurato che la concessione della cava sarebbe scaduta nel 2022 e che tutta la zona sarebbe stata ripristinata a zona di verde agricolo e quindi sarebbe tornata un vigneto o un frutteto. Adesso abbiamo dei dubbi che la scadenza non venga rispettata e che quindi continueranno, come in tutti questi anni, rumori, polveri, traffico e gas di scarico. Timore che tutti questi disagi possano aumentare, dopo il ventilato ampliamento della zona produttiva». «E pensare che ci troviamo a pochi metri dal Parco naturale Monte Corno e a qualche centinaia di metri da due monumenti storici in Alto Adige: la chiesetta medioevale dedicata a San Floriano e l'ospizio Kloesterle che, al tempo dei pellegrinaggi, ospitava viandanti che dal nord Europa si recavano a Roma o a Santiago de Compostela. Sembra proprio che gli interessi di pochi possano avere il sopravvento su valori storici ed artistici». E anche per questo sono già stata raccolte quasi 400 firme, da presentare al sindaco di Egna, contro l'ampliamento della cava. Ma la signora Beltrami è incappata in un altro problema. Proprio a una ventina di metri a monte dalla sua proprietà, anni passati venne eretto un ripetitore dei programmi radiotelevisivi della Rai. Anche in questo caso Beltrami si è battuta come un leone per far togliere l'antenna che, a suo dire, provocava pericolose radiazioni ma anche rumori molesti. Ora da una mezza dozzina di anni il ripetitore non è più funzionante, però non è stato ancora rimosso e si erge tutto arrugginito sul territorio del Parco naturale.

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