Censimento, l'ombra del quarto gruppo

Migliaia di mistilingui potrebbero non dichiararsi. Palermo: «Cambiare lo Statuto»


Fabio Zamboni


BOLZANO. Ci accorgiamo che esistono i ladini solo quando fanno le cose meglio di noi: l'artigianato, l'ospitalità turistica, la compattezza culturale e politica. O quando, come oggi, si accorgono loro, prima degli altri, di certe opportunità, come il censimento che fra una settimana arriverà a fotografarci.

A una settimana, appunto, da una scadenza così importante, mentre gli enti pubblici e i rappresentanti di italiani e tedeschi latitano sul fronte dell'informazione al cittadino, ecco che i ladini approfittano della scadenza legata alla Giornata della cultura ladina (ieri), per dedicarla tutta all'informazione sul censimento e ovviamente anche alla ricaduta che l'evento avrà sul loro gruppo etnico.

Per tutti, occasione per ricordare la scadenza e i suoi dettagli, partendo dalle novità e dalle problematiche legate al censimento. Sotto l'avveniristica volta trasparente del cortile interno di Palazzo Widmann, ieri mattina il convegno "Censimento e proporzionale. Riflessioni e sviluppi" ha illustrato al meglio la cornice in cui s'inserisce il censimento e ma anche il quadro vero e proprio. Al tavolo dei relatori i rappresentanti del mondo ladino - l'assessore Mussner e Werner Stuflesser (presidente dell'Accademia Europea di Bolzano -, il giurista Francesco Palermo come direttore dell'Istituto per lo studio del federalismo e del regionalismo, esponenti del mondo ladino protagonisti a fine mattinata di un dibattito più specifico, e last but not least il presidente Durnwalder che dopo il messaggio introduttivo è salito ai piani superiori per altri impegni, ma che ha promesso nei prossimi giorni da parte della Provincia un appuntamento informativo ufficiale sul censimento ormai imminente.

Che, lo ricordiamo, proporrà due grandi novità: la compilazione via internet per chi lo vorrà fare, e la dichiarazione anonima di appartenenza etnica a soli fini statistici ma con effetto diretto sulla proporzionale. Kasslatter ha offerto cifre interessanti sull'evoluzione del panorama demografico locale, con variazioni pur minime - al censimento del 1991 i tedeschi erano il 68 per cento e gli italiani il 27,6, a quello del 2001 il rapporto era 69% contro 26,5 - con i ladini costanti al 4,3. Ha poi sottolineato il vantaggio della compattezza territoriale dei ladini.

Francesco Palermo ha messo il dito sul problema più delicato, quello dei mistilingui, che ancora una volta verranno ignorati dal censimento. «Ci si chiede che senso avrebbe rilevarli se lo Statuto stesso li ignora. Ebbene, visto che si tratta di un censimento a fini statistici, incominciamo col rilevarli per poi andare a lavorare su nuove politiche sociali che potrebbero delinearsi, per mettere mano allo Statuto stesso e incominciare a considerare pressoché esaurito il compito della proporzionale e la sua stessa esistenza».

Del resto, parliamo di una popolazione mistilingue che ormai raggiunge, secondo stime diverse, fra i 25 mila i 35 mila soggetti. Percentuali importanti. Palermo ha poi descritto il prossimo censimento come una soluzione imperfetta ma comunque bilanciata, dinamica, anche se la sua funzione "servente" la proporzionale la rende meno affidabile rispetto ad altre forme di censimento.













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