Cento carabinieri per trovare Serafino

Il pensionato è scomparso da due settimane. I militari hanno setacciato i fiumi, le campagne e i boschi


di Susanna Petrone


BOLZANO. Alle 7 in punto, oltre cento carabinieri hanno lasciato la caserma di via Dante per dare il via a una maxi battuta di ricerca pianificata con il Commissariato del governo per ritrovare Serafino Baldessari, il bolzanino di 75 anni, di cui non si sa più nulla dal 17 maggio. Serafino sembra scomparso nel nulla nell’arco di 50 metri, lo spazio tra la casa del figlio Davide (al quale aveva consegnato la cagnetta Terry verso le 12.15 di sabato 17 maggio) al 50 di via Resia e la propria al civico 67 di via Malles. I carabinieri del comando provinciale e del 7° reggimento di Laives, con l’ausilio di unità cinofile e del nucleo elicotteri, hanno controllato la zona attorno a via Resia, arrivando fino al depuratore per poi controllare anche l’intera area fino a Ponte Adige.

Gli uomini dell’Arma, coordinati dal maggiore Massimo Rosati e dal maggiore Alberto Campagnolo, hanno battuto palmo a palmo l’argine, le aree dietro i quartieri Casanova e Firmian, i canali e nei boschi del Renon.

Per oltre sei ore hanno setacciato ogni pendio, ogni angolo della città.

E solo camminando con loro ci si rende conto di quanto possano essere insidiosi gli argini dell’Isarco, del Talvera, dell’Adige. Tanti i punti pericolosi, dove anche i carabinieri hanno fatto fatica ad arrivare. «Non bisogna tralasciare niente - spiega il maggiore Rosati -. Si può cadere, battere la testa e perdere i sensi. E il corpo potrebbe essere nascosto da arbusti e cespugli».

Passano le ore. Poco dopo le 9, a cento metri da Casanova, si inizia a sentire un odore nauseante. Un gruppo di militari si avvicina. Niente. L’odore proviene da un tombino. Si controlla anche quello. Niente anche questa volta.

Intanto, Talvera, Adige e Isarco vengono sorvolati dagli elicotteri dei carabinieri e della Guardia di finanza. I sommozzatori raggiungono gli isolotti all’interno dei fiumi. Niente. Tanti i cittadini che si fermano per chiedere informazioni: «Siete qui per trovare Baldessari? L’avete trovato?». No, non è stato trovato. Nessuna traccia. C’è chi ammette di essere preoccupato: «Due anziani, svaniti nel nulla». Oltre a Serafino è scomparsa nello stesso quartiere anche Maria Pia Perulli di 78 anni. La donna manca dalla sua abitazione in via Ortles dal 5 maggio.

I cittadini partecipano al dramma delle due famiglie: «Nel quartiere di Casanova siamo in tanti ad aver cercato i due anziani scomparsi. Abbiamo setacciato ogni angolo del rione, vicino ai fiumi, nei parchetti, sotto i ponti».

Alle 13, infine, i carabinieri rientrano in caserma. Sono delusi. Ma non ci si ferma qui: nei prossimi giorni verrà organizzata una nuova battuta di ricerche attorno al Renon, il Virgolo e sul Colle.

Intanto, tutte le telecamere di via Resia sono state visionate. L’unica immagine di Baldessari è delle 9.30. Sta passeggiando con il cane Terry. Sono stati controllati anche tutti i biglietti della Sasa. Non ha utilizzato il suo abbonamento. Il conto corrente non mostra spostamenti dal giorno della scomparsa.

La moglie di Serafino, Carla Radini, e i figli Davide e Nataschia sono esausti: «Abbiamo chiesto ai carabinieri di tornare a controllare l’argine dell’Isarco e l’area attorno a Ponte Adige e via Bivio - spiega la figlia -. È una zona dove non si accede con i mezzi, ma solo in bici o a piedi. All’inizio pensavamo si fosse sentito male, visto che aveva mal di testa da tre giorni. Poi le pensi tutte: forse qualcuno gli ha fatto del male, forse ha perso la memoria. Abbiamo chiesto ai clochard. È una cosa assurda. Non riusciamo a darci pace».

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