«Centrali, faremo una legge provinciale» 

Via libera per la competenza primaria della Provincia. Kompatscher: in futuro più trasparenza



BOLZANO. Detto e fatto. Via libera nel corso della notte tra martedì e mercoledì, da parte della Commissione bilancio del Senato, ad un passaggio del decreto "milleproroghe" che modifica lo Statuto di autonomia, in maniera particolare l’articolo 13 sulle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico.

Grazie a questa misura solo apparentemente "tecnica", di fatto si inserisce una importante novità per l’Alto Adige. «Con la modifica - sottolinea il presidente Arno Kompatscher - la Provincia di Bolzano ottiene la competenza primaria sull’energia. Ciò significa che potremmo gestire in autonomia il settore, a partire dalle gare per le concessioni di grandi derivazioni idroelettriche. Si tratta di un passaggio importante non solo per l’impatto che l’energia ha sull’economia altoatesina, ma anche perchè valorizza ulteriormente la nostra autonomia». «Alla fine della mia carriera in Parlamento una norma di questo genere è la ciliegina sulla torta», spiega il senatore Karl Zeller.

Grazie a questa modifica, tra l’altro, le concessioni che si trovano in prossimità della scadenza verranno prorogate sino al 2022. Dal punto di vista tecnico, Kompatscher ricorda che il provvedimento "rappresenta una modifica dello Statuto che ha ricevuto nella sua ultima riunion il consenso da parte della giunta provinciale». «Dal punto di vista giuridico - aggiunge il presidente altoatesino - si tratta di una norma di rango più elevato rispetto ad una norma di attuazione». «Le concessioni dovranno essere affidate in modo più trasparente, in modo da non fare errori», ancora Kompatscher, annunciando al riguardo un’apposita legge provinciale.

Grazie al lavoro sul campo dei senatori del Gruppo per le Autonomie e del sottosegretario Bressa (Pd) dal primo gennaio 2018 le Province disciplinano con legge provinciale le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni per le grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico. Trento e Bolzano potranno quindi disciplinare, tra il resto, la durata delle concessioni, i criteri per la determinazione dei canoni di concessione per l’utilizzo e la valorizzazione del demanio idrico e dei beni patrimoniali costituiti dagli impianti afferenti le grandi derivazioni idroelettriche, ma anche i parametri di sviluppo degli impianti nonché le modalità di valutazione degli aspetti paesaggistici e di impatto ambientale, determinando le conseguenti misure di compensazione ambientale e territoriale, anche a carattere finanziario.













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