IL CASO

Cerca un bilocale in affitto ma viene truffata via internet 

La vittima è un’insegnante di musica che cerca casa a Bolzano. L’annuncio truffaldino per un appartamento in via Col di Lana realizzato utilizzando le immagini di un annuncio veritiero di un altro sito. Sparita la caparra di 1.300 euro


mario bertoldi


BOLZANO. Cerca e trova on line un appartamento da prendere in affitto a Bolzano, avvia la trattativa, paga una caparra di due mesi (1300 euro) e poi si rende conto che l’offerta, pubblicata sul portale “casa.it”, era truffaldina. E’ la disavventura, spiegata in breve, di un’insegnante di musica fiorentina, Federica Somigli, che lavora in Alto Adige ormai da qualche anno. Sino ad oggi ha sempre abitato in un appartamentino preso in affitto a Nova Levante (ove tra il resto non ha nessun problema nemmeno per i due cani che porta sempre con sè). Da qualche settimana , dopo aver appreso che da settembre avrà un orario di lavoro nelle scuole più carico e spalmato su tre diverse sedi (l’insegnante è perfettamente bilingue) ha pensato bene di tentare di organizzarsi in maniera diversa, con un appartamento a Bolzano invece che a Nova Levante.

La ricerca sui siti specializzati ha portato in breve a scoprire la presunta disponibilità di un bilocale di 50 metri quadrati al civico 26 di via Col di Lana a Gries, completamente arredato. Il prezzo indicato era di 650 euro al mese. «Ho subito inviato via mail una richiesta di informazioni - racconta la professionista - e dopo una decina di giorni ho ottenuto risposta con la descrizione dettagliata dell’appartamento ed alcune foto». Tra gli affittuari truffatori e l’insegnante non ci sono mai stati contatti fisici, nel senso che i protagonisti di questa vicenda non si sono mai incontrati. Tutto si è svolto rigorosamente per via telematica ed è stato proprio questo, probabilmente, il punto di forza di chi intendeva far cadere in trappola la professionista.

Ottenute le prime informazioni sulla dislocazione dell’appartamento, l’insegnante ha confermato la propria decisione di prendere l’immobile in affitto. Dai suoi interlocutori (per risultare più credibili evitando di alimentare qualche sospetto) la donna ha ricevuto anche alcune foto e le generalità (false) via Whatsapp. In effetti i truffatori hanno fatto credere di essere inglesi, di vivere regolarmente in Inghilterra e di non poter rimanere a Bolzano per effetto dell’emergenza Covid. Preso atto della volontà dell’insegnante di chiudere l’affare, gli affittuari truffatori hanno preteso dalla raggirata i suoi dati anagrafici e l’invio della carta d’indentità “scannerizzata” oltre al versamento sul conto corrente di una banca inglese della caparra di 1300 euro (pari a due mesi di canone di affitto) utilizzando un falso logo della piattaforma “airbnb” . A quel punto, per la firma vera e propria del contratto, i falsi affittuari e l’insegnante fiorentina hanno concordato un incontro a Bolzano che avrebbe dovuto avvenire qualche giorno fa. I due presunti inglesi (che hanno inviato alla raggirata anche copia del presunto biglietto d’aereo) avrebbero dovuto giungere in Italia allo scalo di Venezia e poi arrivare a Bolzano in treno. In realtà non sono mai arrivati e da quel momento le comunicazioni sono cessate. I soldi versati su una banca inglese sono stati ritirati. Nel frattempo è emerso che alla “airbnb” la trattativa in questione è risultata inesistente e che l’annuncio truffaldino era stato pubblicato sul sito “casa.it” utilizzando le immagini di un annuncio veritiero riguardante lo stesso bilocale di via Col di Lana offerto in affitto a 900 euro al mese. L’insegnante fiorentina ha già sporto denuncia in Questura. Oggi ne depositerà una seconda alla Polizia postale.

 













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