«Chiku è un vero gattopardo»

Per il perito del tribunale è sicuramente un serval puro. Ma per il consulente della difesa è un ibrido


di Mario Bertoldi


BOLZANO. È ormai scontro tra super esperti sulla reale natura di Chiku, il presunto gattopardo catturato mesi fa nei pressi di un maso della val d’Ultimo ove aveva sbranato e fatto a pezzi il gatto domestico di un vicino. Ieri ha deposto a lungo in aula, davanti al giudice Tappeiner, la dottoressa Mircea Pfleiderer, zoologa internazionale, super esperta di felini nonchè titolare di un allevamento di serval in Sudafrica. La donna ha illustrato, in qualità di perito d’ufficio, le conclusioni del suo elaborato che potrebbe decidere il processo. Il responso sembra non dare speranza a Herbert Raich, il proprietario dell’animale (difeso dagli avvocati Flavio Moccia e Angelo Polo): secondo la zoologa, infatti, il «gattone» al centro di tanta attenzione sarebbe senza ombra di dubbio un serval puro. Per la legge italiana si tratta di un animale selvatico considerato pericoloso di cui non è consentita la detenzione domestica. A questa conclusione di base la zoologa è però giunta in base ad accertamenti privi di riscontro scientifico e che la difesa contesta. In effetti la dottoressa Mircea Pfleiderer è risalita alla specie del felino sulla base delle dichiarazioni (documentate) dell’allevatore germanico che fornì l’animale (per 2500 euro) all’acquirente altoatesino. In sostanza sarebbe provato che il padre e la madre di Chiku sono due serval puri che dunque avrebbero generato un serval puro. C’è anche da dire che la dottoressa Pfleiderer è considerata una esperta mondiale di serval e che avrebbe ottenuto importanti riscontri e conferme sulla natura di Chiku anche osservandolo a lungo da vicino nella sua attuale dimora nel centro specializzato di Grosseto gestito dal Wwf. La difesa però contesta la mancanza di scientificità nelle conclusioni del perito d’ufficio che non avrebbe effettuato adeguate indagini genetiche e morfologiche sull’animale. Ecco perchè la difesa ha chiesto e ottenuto un confronto in aula tra il perito (la zoologa Pfleiderer) ed il proprio consulente, il professor Michele Capasso ( veterinario e professore presso l’ università di Napoli) secondo il quale l’animale sarebbe un incrocio tra un serval ed un gatto domestico (come il proprietario ha sempre sostenuto). Il prossimo 16 ottobre la zoologa ed il consulente della difesa saranno dunque messi a confronto perchè, a livello processuale, è su questo punto che la difesa si gioca tutto. Se il responso della dottoressa Pfleiderer troverà conferma, il processo potrà definirsi sostanzialmente concluso perchè quello contestato al proprietario dell’animale è un reato di pericolo presunto. Dunque in presenza di un serval puro il reato c’è. Se invece dovesse essere provato che l’animale è un ibrido si aprirebbe una battaglia giuridica sull’applicabilità o meno della norma in vigore contraddistinta anche da decreti interpretativi che la difesa ritiene totalmente illegittimi. Il capo d’imputazione a carico del proprietario dell’animale fa anche riferimento ai presunti maltrattamenti derivanti dalla detenzione in condizioni incompatibili con le caratterisriche etologiche dell’animale stesso. A tal proposito la zoologa ha rilevato che le condizioni di vita di Chiku in casa Raich erano buone e che l’animale ancora oggi ha un atteggiamento delicato, non aggressivo (meno pericoloso di un cane cattivo) e abituato al contatto con le persone. Ma ha anche confermato che essere costretto a non poter vivere nel suo habitat naturale potrebbe provocare alla bestia uno stato di stress dalle conseguenze non prevedibili.

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