Ciclabile: no di Varna al progetto

Il sindaco: «Troppo pericoloso far passare auto e bici sulla vecchia strada della Pusteria»


di Massimiliano Bona


BRESSANONE/VARNA. Inattesa battuta d’arresto per la pista ciclabile sovracomunale della val d’Isarco. Il consiglio comunale di Varna nell’ultima seduta ha dato, infatti, parere negativo allo studio di fattibilità elaborato dal Comprensorio per il tratto compreso tra la zona sportiva di Novacella e Sciaves. Il motivo è sin troppo chiaro: far convivere bici e auto in via Abbazia e soprattutto sulla vecchia strada della Pusteria (larga da 2,5 a 3 metri) è troppo pericoloso. «Il rischio di incidenti - sottolinea il sindaco di Varna Andreas Schatzer - è davvero troppo elevato. In quella zona il limite è tra i 30 e i 40 chilometri orari ma il numero di ciclisti che passano ogni giorno è davvero elevatissimo. E molti cicloamatori, che arrivano da Novacella, complice la pendenza, transitano a velocità elevata con tutti i rischi che ne conseguono».

Il no del consiglio. Nel Puc è prevista una ciclabile sovracomunale che va dalla zona sportiva di Novacella, attraverso la val di Riga, fino a Sciaves. Del progetto si sta occupando il Comprensorio che ha presentato di recente uno studio di fattibilità con un tracciato completamente nuovo, sul quale ci si aspettava il via libera del Comune di Varna. Quest’ultimo ha bocciato invece senza appello la soluzione individuata. «Il doppio utilizzo di via Abbazia e della vecchia strada della Pusteria - si legge nella delibera approvata da 18 consiglieri su 19 - per bici e auto sarebbe quantomai problematico per una questione di sicurezza. Pertanto il nostro parere all’attuale versione dello studio di fattibilità è negativo».

L’alternativa. La giunta di Varna, in ogni caso, non si è limitata a bocciare la soluzione prospettata dal Comprensorio val d’Isarco ma ha proposto un’alternativa concreta, attualmente al vaglio del professionista che ha firmato lo studio. «La nostra ipotesi di accordo - spiega il sindaco di Varna Schatzer - prevede una soluzione nel tratto compreso tra la zona sportiva e l’Abbazia. L’intento è quello di passare attraverso i masi Plaickner». Potrebbe, peraltro, non essere necessario ricorrere a un esproprio. «Nel tratto in questione ci sono anche delle vecchie strade comunali. Comunque ci incontreremo a breve con il proprietario».

Albes-Bressanone sud. Sono stati invece conclusi da poco i lavori nel tratto compreso tra il ponte di Albes e la zona industriale Bressanone sud. «Grazie a questo collegamento - si legge in una nota del Comprensorio val d’Isarco - siamo riusciti a completare la pista ciclavile principale della valle tra Colma e Rio Pusteria». Per capire quanto è stato lungo l’iter per arrivare alla realizzazione di questo tratto basta ricordare che il primo studio di fattibilità risale addirittura al 2002. Per l’assegnazione della progettazione esecutiva è stato necessario attendere il 2004 ma il tracciato definitivo è stato ultimato solo nel 2008. Nel 2010 è stato commissionato un secondo studio con un tracciato sul lato sinistro dell’Isarco, lungo i fondi agricoli di Albes. La variante, però, ha incontrato resistenze a vari livelli ed è stata accantonata. Il progetto, quindi, è rimasto quello del 2008 e i lavori sono stati conclusi a fine giugno con una spesa di circa 700 mila euro.

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