Civica, bufera in Comune Repetto: basta, va chiusa

La biblioteca usata come riparo dai clochard. Il consigliere: agonia di un servizio La giunta rinnova il contratto con i mediatori. Sigismondi: colossale presa in giro



BOLZANO. Gli utenti della Biblioteca civica protestano per la presenza di clochard, che stanno trasformando le sale di lettura in una sorta di servizio sociale. Il Comune reagisce confermando l’incarico alla Volontarius, che manda «mediatori» alla Civica. Ma in Comune le condizioni della biblioteca provocano da mesi critiche del tutto trasversali. Il clima si accende dopo la lettera di protesta di uno studente pubblicata ieri sull’Alto Adige. Luca d’Addante segnala nella lettera la «perdita di credibilità istituzionale della biblioteca». Vengono citati furti, «utilizzo dei bagni come doccia e luogo per farsi la barba», un quadro esasperato «per chi utilizza la biblioteca come luogo di studio, di lavoro e di raccoglimento».

Sandro Repetto, consigliere del Pd, conosce questa situazione e lancia una provocazione alla giunta e alla maggioranza cui appartiene: «È angosciante assistere alla agonia della Biblioteca Civica. Allora interrompiamo questo declino e ripartiamo da zero». Repetto propone di chiudere la attuale sede: «La Civica è stata lasciata andare in attesa del grande polo bibliotecario. Verrà realizzato? Inizio a dubitarne». Da qui la proposta: «Il palazzo che ospita la Civica è preso in affitto dal Comune. Lasciamolo libero e alleggeriamo le spese. Il Comune sembra ormai orientato a finanziare da sé il restauro del Museo Civico, tanto che nel bilancio del 2015 ha stanziato sette milioni di euro per i lavori. La mia idea è questa: destiniamo un piano del Museo Civico alla biblioteca, con un sistema a scaffali aperti e interrompiamo la trasformazione dell’attuale civica in un riparo di senzatetto. Non c’è bisogno di uno spazio esteso come l’attuale: la Civica non è più così frequentata. Il Comune farebbe meglio a dirottare risorse sulle biblioteche di quartiere, un sistema che funziona benissimo».

Dopo le proteste dei mesi scorsi, in ottobre il Comune ha assegnato alla associazione Volontarius un progetto da 8600 euro denominato «Bibliocivica come luogo di...», che vede gli operatori sociali impegnati in un lavoro di integrazione con gli utenti della biblioteca. Dopo la lettera di protesta dello studente Luca d’Addante a nome di altri frequentatori, l’assessore alla Cultura Patrizia Trincanato annuncia che la giunta è intenzionata a confermare l’incarico. Di fronte alla provocazione di Repetto non è poco affidarsi ai mediatori tra studenti, pensionati, lettori e clochard? «Le cose stanno migliorando», risponde Patrizia Trincanato, «queste persone che provocano proteste non hanno comportamenti preoccupanti. Un paio di casi si sono verificati e i responsabili sono stati allontanati. Quando fa freddo, le persone arrivano e vorrei ricordare che a Bolzano non c’è più un riparo diurno». La biblioteca non è un servizio sociale. «Se si comportano bene non puoi mandarli via. Il progetto con Volontarius richiederà del tempo, ma porterà buoni risultati. Ne ho parlato con l’assessore Mauro Randi e puntiamo a proseguire», risponde Trincanato. Alberto Sigismondi (Fratelli d’Italia) non si lascia convincere: «Siamo di fronte a una colossale presa in giro. Da mesi si dice che verrà affrontato il problema della Biblioteca civica e questi sono i risultati. Chiederò a Sergio Bonagura, presidente della commissione Cultura, di convocare una seduta urgente con l’assessore Trincanato, il direttore generale Moroder, il direttore della biblioteca e i responsabili di Volontarius. Di fronte alla biblioteca trasformata in ostello diurno l’unica idea che hanno avuto è convincere i clochard a comportarsi bene... Non l’ho mai fatto nella mia vita di consigliere comunale, ma sono disposto a presentare un esposto su migliaia di euro di denaro pubblico spesi in un progetto tanto assurdo. Se veramente hanno intenzione di rinnovare il contratto con Volontarius mi farò sentire».

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