Clochard, controlli a tappeto dei vigili
Le pattuglie hanno identificato decine di persone predisponendo alcuni sgomberi, ma il fenomeno non diminuisce
BOLZANO. «Accampamento, identificazione, sgombero, area liberata, nuovo accampamento, nuovo sgombero e nuova area liberata dove accamparsi». Basterebbe questo discorso circolare del vice comandante della polizia municipale Martin Schwienbacher a spiegare il difficile fenomeno degli accampati che ha portato i vigili sul Talvera per una serie di controlli su clochard e stranieri. «Periodicamente i nostri uomini sono impegnati in queste operazioni perchè non ci sono mai soluzioni definitive. Chi si sistema sotto alcuni ponti viene allontanato, ma tende a tornare. O comunque c’è qualche altro disperato che prenderà il suo posto poco dopo». D’accordo, però Bolzano è una città dove i servizi assistenziali certo non mancano. «Vero, ma tenga conto che molte di queste persone scelgono liberamente di vivere da clochard. C’è un aspetto umano che non possiamo banalizzare». Com’è trovarsi a fare i conti con questo? «Non semplice perchè spesso si tratta di vite complicate, storie tristi o rese ruvide da un passato in cui l’emergenza è la regola. La varietà è ampia e non si tratta sempre delle stesse persone». Si registra, dunque, un ricambio e una presenza costante. «Esatto, il fenomeno rimane stabile perchè non esiste una vera ricetta per eliminarlo». Da un punto di vista tecnico, invece, la procedura è semplice. «Identifichiamo chi riusciamo, ma comunque accamparsi non è un reato. Se c’è da sgomberare consigliamo a queste persone di mettere in salvo i pochi effetti personali che hanno e poi facciamo intervenire la Seab perchè proceda alla bonifica. Fino al caso successivo».
Chi si occupa di questo è la squadra del nucleo di prossimità guidata dalla tenente Nives Fedel. «Si tratta di controlli di routine necessari per avere sempre il quadro chiaro della situazione. Servono anche a monitorare le evoluzioni sociali di quanto accade». Se la spirale non si può fermare, almeno va capita.
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