Coletto “guru” del gelato in Germania

Celebrato dalle riviste tedesche e dalla classifica di “Dissapore”. «Ma qui mi criticano»


di Angelo Carrillo


BOLZANO. La notizia è rimbalzata fino in Germania. «Dissapore» come ogni anno ha stilato la più importante classifica delle gelaterie italiane in cui anche quest'anno Paolo Coletto si conferma tra le migliori venti e agguanta, nonostante la crescente e agguerrita concorrenza, il 18esimo posto. Motivo per festeggiare che si aggiunge all'enorme soddisfazione della piccola "Officina del Gelo" di Corso Libertà cui è stata dedicata un'intera pagina della Süddeutsche Zeitung nei giorni scorsi. Su uno dei giornali più importanti in Germania. La notizia è arrivata alla redazione di Dissapore che l'ha citata nella scheda della gelateria. «È stata una sorpresa superiore alle aspettative, sono commosso - ha commentato il maestro del gelato italiano Paolo Coletto - quando la giornalista è venuta da Monaco per intervistarmi e conoscere meglio il mio lavoro non avrei mai immaginato che avrebbe pubblicato un'intera pagina su di me e i miei gelati». Nemo profeta in patria, ha commentato qualcuno visto il successo che il gelatiere di Bolzano riscuote soprattutto nel mondo germanico. «Sì, effettivamente riviste e giornali tedeschi vengono spesso a fare servizi sul mio gelato e tantissimi turisti tedeschi che passano in Alto Adige vengono appositamente ad assaggiare i miei gusti». Poi ci sono le classifiche italiane come quella di Dissapore compilata dalla redazione guidata dal blogger Massimo Bernardi, l'inventore delle classifiche su internet con centinaia di migliaia di contatti. Coletto è ormai da parecchi anni stabilmente tra i primi posti della classifica nonostante Bolzano sia in posizione molto periferica rispetto al circuito di guide e gourmet. «Per non parlare di chi sta da questa parte del ponte Talvera», prosegue Coletto, fuori dal centro storico dove solitamente si fermano turisti italiani e tedeschi. Però questo non ferma gli amanti del vero gelato artigianale. «In questo giorni i clienti tedeschi fanno la coda alla gelateria con il giornale in mano, vengono appositamente». E l'interesse prosegue, giusto ieri una redattrice di Bayrische Rundfunk ha passato quattro ore a Bolzano per studiare e intervistare Coletto. In Germania c'è, infatti, molto interesse per il gelato gastronomico visto la grande quantità di gelaterie commerciali che occupano il mercato. Il vero gelato non conosce però rivali. «Certo - sottolinea Coletto - che senza i clienti tedeschi avrei già potuto chiudere i battenti, anzi se chiudessero le frontiere dovrei chiudere anch'io o trasferirmi». Per l"Eisguru" un piccolo dolore. «Secondo i molti concittadini italiani il gelato sarebbe troppo caro, anche se in realtà la differenza è davvero poca, ma tra bere un Tavernello e un Lagrein qualche differenza anche di prezzo deve pur esserci». Come tra chi sbuccia frulla decine di mango a mano e chi usa la polpa di mango già confezionata e che sanno soprattutto di zucchero e addensanti. «In questi giorni coletto sta preparando uno strepitoso sorbetto al Sambuco fatto non con lo sciroppo ma solo con un infuso di fiori. Spettacolare. Quasi nessun gelataio a Bolzano e in alto Adige ad esempio usa la quantità di prodotti locali contadini che utilizza lui che si fornisce direttamente da masi e artigiani. Anche questa è una gran bella differenza che permette a Coletto di essere tra le migliori gelaterie italiane a giudizio di Tedeschi e delle migliori guide italiane. Nemo profeta in patria ma non troppo.













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