Commercio, scontro tra colossi

Al Tar ricorsi incrociati per fermare i progetti Aspiag e Benko. Oggi i verdetti



BOLZANO. Già oggi il Tar di Bolzano dovrebbe prendere decisioni importanti nello scontro tra colossi del commercio in relazione all’ipotesi di aperture di nuovi centri commerciali in zona produttiva a Bolzano sud. L’attenzione è tutta rivolta al nuovo centro commerciale progettato da Aspiag per 31 mila metri quadrati di nuova superficie di vendita al dettaglio. A promuovere il ricorso davanti ai giudici del Tar sono stati il gruppo Tosolini con il “Centrum” (difeso dall’avvocato Igor Janes) ed il gruppo Podini con il Twenty (difeso dall’avvocato Schramm). Entrambi mirano ad ottenere una sospensiva in grado di congelare la concessione rilasciata dal commissario Michele Penta e, conseguentemente, bloccare l’avvio dei lavori per il nuovo centro commerciale. Il gruppo Tosolini ed il gruppo Podini in questo caso sono uniti nel dare battaglia all’Aspiag lamentando possibili pesanti effetti negativi sotto il profilo commerciale per una potenziale concorrenza che considerano illegittima. Secondo i ricorrenti si tratterrebbe, di fatto, di una concessione edilizia in variante per il cambio della destinazione d’uso dell’attuale capannone attiguo all’Interspar per il quale è stato concesso il passaggio da commercio all’ingrosso a commercio al dettaglio. Una variante che, secondo i ricorrenti, sarebbe stata accordata in violazione delle nuove normative del settore che prevedono l’obbligo di individuare nella zona produttiva un’area specifica da destinare al commercio al dettaglio. Non sarebbe stato neppure rispettato l’obbligo di sottoporre il progetto Aspiag ad una valutazione di impatto ambientale. Il ricorso, nel merito, è finalizzato ad ottenere l’annullamento della concessione edilizia concessa ad Aspiag. Il secondo ricorso discusso ieri mattina è stato invece inoltrato dalla cordata «Emozioni Alto Adige» (avvocato Daniel Ellecosta) per bloccare il progetto Benko di riqualificazione dell’area antistante la stazione ferroviaria. Il ricorso (52 motivi) mira a congelare il cosiddetto accordo di programma che prevede una gara europea per la realizzazione del progetto. (ma.be.)

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