Commissione cimitero, Parrocchia esclusa

Il consiglio comunale dice no alle influenze religiose. Sì al referendum per le tratte d’accesso del Bbt



EGNA. La commissione cimiteriale rimanga lontana dalle confessioni, al riparo dalle influenze religiose della parrocchia. È questo quello che ha deciso ieri il consiglio comunale di Egna votando contro il possibile inserimento di due membri delle associazioni parrocchiali (una di Egna, l'altra di Laghetti) all'interno dell'organo istituzionale che si occupa delle decisioni collegate al campo santo. Un voto secco di contrarietà che ha coinvolto compattamente la maggioranza. «Essere laico - le parole in aula dell’assessore Michele Braito - una volta rappresentava una difficoltà evidente. Ci sono state persone che hanno dovuto lottare per non avere un funerale religioso. Non c’è un particolare bisogno di allargare la commissione alla presenza della parrocchia». Più tecnica e meno vocazionale la spiegazione fornita dal vicesindaco uscente in quota Pd Giorgio Nones. «Si tratta di un organo istituzionale senza alcun bisogno pratico di avere due membri in più. Alle parrocchie basta un colpo di telefono per risolvere qualsiasi problema. E’ necessario mantenere laico il meccanismo del Comune». Diversa l’opinione di Federica Pizzaia, consigliera di Fratelli d’Italia. «Non ha senso negare la religiosità del servizio cimiteriale, non si manca di rispetto a nessuno. D’altronde i loculi sono pieni di croci o sbaglio?».

Importante, invece, il voto positivo al referendum espresso dal consiglio per quanto riguarda le tratte d’ingresso del progetto Bbt previste all’accesso sud di Egna. Una questione che potrebbe avere un forte impatto sul territorio nei prossimi anni dal punto di vista della cantieristica. «Credo sia fondamentale che la popolazione possa esprimersi su un tema così importante per il futuro del paese. Parliamo di un’opera estremamente impattante». Accesa la discussione sulle modalità di voto: preferita, alla fine, la strada dell’espressione segreta che ha portato 15 favorevoli alla consultazione, 1 scheda bianca e 4 contrari. Parte del consiglio avrebbe preferito una votazione palese per stanare parte dell’Svp che, evidentemente, nel segreto dell’urna ha optato per una soluzione non proprio in linea con la volontà provinciale di procedere senza intoppi sul progetto Bbt. I conti finali, in ogni caso, tradiscono una forte perplessità e preoccupazione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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