Compromesso sui cartelli in Alto Adige: nasce il bilinguismo flessibile

Nell'accordo viene riaffermato il principio del bilinguismo per i toponimi, anche se si tratta di una sua forma «flessibile». Una commissione paritetica discuterà i casi controversi



BOLZANO. «Un compromesso, senza vinti né vincitori». Lo sottolineano più volte sia il ministro Raffaele Fitto che il presidente Durnwalder, dopo la firma del protocollo d’intesa sulla segnaletica di montagna tra Provincia e Governo. Viene riaffermato il principio del bilinguismo per i toponimi, anche se si tratta di una sua forma «flessibile». Non più quello totalizzante per ogni nome sul modello-Tolomei, quanto una versione legata ai criteri dell’uso da parte di un gruppo linguistico e della storicità del singolo toponimo in lingua tedesca e ladina. Fermo restando la traduzione dei termini aggiuntivi come «malga», o «lago».
Una commissione paritetica cercherà una soluzione per i 1500 toponimi che i carabinieri hanno riscontrato essere monolingui nei cartelli posti dall’Avs, in modo tale che entro l’estate 2013 i segnali possano essere sostituiti con le dizioni bi- o trilingui, secondo i criteri stabiliti nell’intesa. Un ruolo di primo piano nelle trattative è stato giocato dal Commissario del governo, Fulvio Testi. «Lasciamo stare il Prontuario Tolomei, vale il criterio dell’uso odierno», evidenzia il prefetto, ricordando il lavoro svolto da Cai e Alpenverein per cercare un accordo sui 1500 toponimi monolingui trovati sui cartelli già installati dall’Avs. «Per la metà circa di questi nomi è già stata trovata un’intesa tra le due associazioni, il cui lavoro è stato utile e potrà essere d’aiuto anche ai lavori della commissione paritetica», ancora Testi. Non è stato ancora deciso chi farà parte della commissione, anche se potrebbero parteciparvi proprio il prefetto ed un esponente del Club alpino italiano e dall’altra parte un membro della Provincia ed uno dell’Alpenverein. L’accordo è frutto anche di una comunanza di interessi tra Roma e Bolzano. Nessuno voleva finire in un vicolo cieco. Il Governo ha voluto riaffermare di non tollerare uno smaccato allontanamento dalla toponomastica bilingue, sancito dallo Statuto. La Provincia porta a casa l’addio a Tolomei e una flessibilità del bilinguismo nella toponomastica. L’attualità politica - con il distacco dei finiani e la ricerca di Palazzo Chigi di una sponda parlamentare nella Stella alpina - ha fatto il resto. Anche se sia Fitto, che Durnwalder smentiscono questa ricostruzione. «L’accordo l’avremmo trovato comunque», così il ministro. Quest’ultimo si dice pronto - nel caso - ad ascoltare la Provincia anche in materia di monumenti d’epoca fascista: «Non è detto che non se ne possa discutere, anche se nessuno finora mi ha posto questo problema».
Puntuale, ieri pomeriggio alle 17.30 la firma dell’intesa in prefettura, poi la conferenza stampa a Palazzo Widmann col ministro per i Rapporti con le regioni, il presidente della Provincia e il Commissario del governo. «Con questo accordo andiamo nella direzione della pacifica convivenza», dice il Landeshauptmann. «Abbiamo trovato una soluzione pragmatica che regola però solo la segnaletica di montagna, non la toponomastica che sarà oggetto di una legge in consiglio provinciale», ancora Durnwalder.
«Ritengo positiva la convergenza su questo testo nell’ottica di sviluppare il rapporto di collaborazione, affermando il principio del bilinguismo», spiega Raffaele Fitto, citando anche il lavoro svolto da Cai e Avs. «Il tempo indicato per sostituire i cartelli, laddove siano da sostituire, è sufficiente per affrontare questo percorso», sottolinea il ministro, che domani porterà il protocollo d’intesa in consiglio dei ministri per la presa d’atto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità