«Comunali, i soliti noti salteranno un giro»

Galateo, coordinatore provinciale di Forza Italia: candideremo chi ha lavorato davvero per il partito



BOLZANO. Rompere con il passato, «perché è l’ultimo giro: il centrodestra rischia di sparire». Marco Galateo è il coordinatore provinciale di Forza Italia e inizia la marcia verso le elezioni comunali di maggio con una robusta dose di realismo. Magari risulterà più efficace degli annunci trionfalistici. Il centrodestra, partito per tempo con l’idea di una lista unica, dopo rifiuti e veti sta valutando il piano «b» della alleanza con candidato sindaco unico e più liste. Il coordinatore regionale Enrico Lillo ha passato a Galateo il testimone delle trattative. Nel 2010 il Pdl riuscì ad eleggere undici consiglieri, subito divisi nel gruppo del Pdl (corrente Holzmann) e del Pdl Berlusconi presidente (corrente Biancofiore). Numeri difficilmente replicabili. Così Galateo.

Forza Italia è in caduta libera nei sondaggi nazionali. Come vi preparate alle elezioni?

«Come coordinatore provinciale porto avanti una idea di rottura rispetto al passato. Non per una critica, ma perché bisogna andare oltre. Punto a sostituire la forte mediaticità di Michaela Biancofiore e Alessandro Bertoldi, ex commissario del partito, con il lavoro sul territorio. Facciamo piccole cose, ma importanti. Ho incontrato i promotori del referendum di Malles contro i pesticidi, che sosteniamo. Dovrò andare in Venosta per ascoltare un gruppo di volontari dei vigili del fuoco, che lamentano promesse non mantenute dei tempi di Durnwalder. Non è stupendo? Dei vigili del fuoco sudtirolesi che contattano Forza Italia per avere sostegno. Bisogna cambiare il modo di muoversi. Dico ai delusi della politica che è proprio ora il momento di buttarcisi dentro».

Lei promette rinnovamento anche nelle candidature?

«Certo, ma questo non significa per forza puntare solo sui giovani. Avremo sorprese, anche candidati adulti con belle idee, agganciati alla realtà».

Rinnovamento come, allora?

«Qualche nome noto dovrà saltare un giro, anche se non piacerà. Non ci interessa chi rispunta solo alla vigilia delle elezioni per ottenere un posto in lista».

Nelle trattative con gli altri partiti viene evocata con sospetto Michaela Biancofiore: silente da mesi, non spunterà all’ultimo momento per ribaltare il vostro lavoro e magari candidarsi?

«Non credo. So che non le piacerà la linea filo autonomista che voglio dare al nostro partito e alla campagna elettorale. Ma Michaela opera a Roma, dove le autonomie speciali sono malviste, mentre il gruppo italiano che vive qui ha imparato ad apprezzare i vantaggi e le responsabilità di questo modello. Ciò non signifca approvare il modo con cui viene gestita, a partire dal ruolo dei Comuni e di Bolzano rispetto alla provincia».

Avete un candidato sindaco?

«Sto cercando di convincere un esponente di una nota famiglia del mondo dell’impresa di Bolzano».

Un Podini?

«Fuori strada».

Le trattative con il centrodestra sono in stallo.

«Non del tutto. Contatti ci sono. A questo punto è meglio puntare su una coalizione con i partiti più rappresentativi, Forza Italia, Alto Adige nel cuore e Lega, che speriamo di convincere a non correre con i Freiheitlichen. Fratelli d’Italia e Unitalia finora hanno portato più veti che proposte».

E in periferia?

«Dipende dalle situazioni. Vogliamo esserci a Merano e Laives, a Egna puntiamo a inserire nostri candidati nella lista civica di Federica Pizzaia. Valuteremo. Se sbagliamo strategia, addio».(fr.g.)

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