Comune inerte, la rabbia dei soci della cooperativa

Pagheranno 500 euro all’anno finchè non saranno ultimate le infrastrutture Ieri c’è stato l’ennesimo incontro chiarificatore con il vicesindaco Ceschini


di Bruno Canali


LAIVES. Il completamento delle infrastrutture per la zona Toggenburg 1 a Pineta sta andando avanti a rilento e questo comporta anche costi per una cinquantina di famiglie che in cooperativa sono arrivati alla Toggenburg 1 un paio di anni orsono per abitare. Ieri mattina quindi ha avuto luogo l'ennesimo incontro fra presidenti di queste cooperative edilizie e il vicesindaco Bruno Ceschini, affiancato dai tecnici dei settori urbanistica e lavori pubblici. «Abbiamo chiesto al vice sindaco garanzie scritte sui tempi per concludere queste opere - ha dichiarato all’uscita Andrea Sbironi, uno dei presidenti di cooperativa (è la "Giada") perchè sono oramai alcuni anni che tiriamo avanti con semplici promesse e per tutti noi sono costi da sostenere. Basti dire che ognuno dei 54 soci, versa ogni anno, dal 2012, 500 euro a testa per le fideiussioni (fanno circa 25 mila euro) che non possiamo chiudere proprio a causa dei lavori non ancora finiti. Durante l'incontro ci è stata presentata la modifica del piano di attuazione, che a breve andrà in giunta per l'approvazione, necessaria per collegare la zona Toggenburg 1, alla toggenburg 2, creando di fatto un quartiere unico. Detto questo, che ci fa molto piacere, il vicesindaco ci ha comunicato che effettivamente i tempi sono slittati e che è verosimile la fine dei lavori delle infrastrutture per giugno 2015. A nostra volta abbiamo fatto presente che le cooperative e i soci sono in sofferenza e che ogni anno di mantenimento delle coop aperte, genera un danno economico rilevante ai soci stessi i quali già fanno enormi sacrifici per essersi costruiti l'appartamento dove abitano». I rappresentanti delle cooperative hanno anche prospettato al vicesindaco l'opportunità di ridurre sensibilmente queste fideiussioni, una richiesta, questa, che va avanti inutilmente da un paio di anni, senza ancora vedere il risultato. Abbiamo appreso - continua Sbironi - che il muro è terminato e verranno fatte delle nuove lavorazioni, ma che le infrastrutture invece non sono completate e pertanto verranno chiesti nuovi importi ai cooperatori. Ci è stato riferito che, indipendentemente dalla costruzione delle edificio per il ceto medio a cura dell'Ipes e per il terziario, le infrastrutture della zona Toggenburg 1 verranno comunque completate come da variante e che nei prossimi giorni come si citava, andrà in giunta. Tutto ciò ci tranquillizza, però chiediamo assolutamente che nei prossimi giorni quanto discusso e quanto richiesto dalle cooperative in occasione dell'ultimo incontro venga tradotto in un documento scritto, da poter presentare ai soci, che ormai non hanno più ne portafoglio né pazienza da dedicare a queste benedette infrastrutture». Questa la situazione attuale quindi per quanto riguarda il lungo iter di queste infrastrutture, un lavoro che, strada facendo, è anche incappato nel fallimento di una impresa, con conseguente, ulteriore ritardo dei tempi previsti.

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