Con l’Imu una stangata sulle case sfitte

Regolamento pronto per l’approvazione . Poche detrazioni, alloggi non locati all’1,06%, abitazione principale allo 0,4%


di Francesca Gonzato


BOLZANO. L’Imu colpirà le case lasciate sfitte da almeno un anno: aliquota più pesante. Saranno invece minime le agevolazioni concesse dal Comune, che deve tenere in equilibrio il bilancio. È pronto il regolamento comunale per l’Imu, in vista del conguaglio di dicembre. La delibera è stata elaborata dal sindaco Luigi Spagnolli (titolare della delega sul bilancio) con i tecnici della ripartizione Finanze.

Il testo verrà presentato domani per la prima volta alla maggioranza, che in precedenti riunioni aveva presentato alla giunta le proprie indicazioni sulle aliquote definitive dell’Imu, mentre nella prima rata tutti i Comuni hanno applicato le aliquote base fissate dalla legge nazionale.

Il testo è ora pronto per iniziare l’iter di approvazione in consiglio comunale, dove potranno intervenire modifiche.

Il numero di case sfitte in città è stato uno dei temi cruciali affrontati venerdì dal convegno dell’Osservatorio casa comunale. Sono molte, anche se non si riesce a raggiungere una cifra definitiva: sarebbero 1.432 secondo l’ultimo censimento, di 2.500-3.300 è la stima del Comune.

Queste le linee politiche indicate nella delibera: dare sostegno ai cittadini socialmente più deboli; penalizzare gli alloggi sfitti o tenuti a disposizione da oltre un anno; tassare alcune fattispecie di immobili rurali strumentali (agriturismo, abitazioni dei dipendenti agricoli, uffici agricoli, immobili strumentali di cooperative e consorzi agricoli).

E queste sono le aliquote previste dal Comune, che si è avvalso dei margini di manovra garantiti dalla legge nazionale e provinciale sull’Imu.

L’aliquota sull’abitazione principale resta allo 0,4%, senza aumenti dunque, ma anche senza riduzioni. Garantire un abbassamento dell’aliquota principale sarebbe costato quasi dieci milioni di euro alle casse comunali. Anche l’aliquota ordinaria resta invariata allo 0,76% previsto dalla legge nazionale. C’è però l’eccezione importate dell’aliquota aumentata all’ 1,06% nel caso di abitazioni per le quali non risultino registrati contratti di locazione da almeno un anno. La penalizzazione non varrà, tra l’altro, nel caso di abitazioni concesse a titolo gratuito a parenti, all’abitazione contigua, unificata di fatto all’abitazione principale, all’abitazione principale posseduta da cittadini residenti all’estero (registro Aire), all’abitazione posseduta a titolo di comproprietà, nella quale uno dei contitolari abbia la residenza o dimora abituale. Con la maggiorazione il Comune intende scoraggiare il fenomeno degli alloggi lasciati sfitti per anni, con ripercussioni sui prezzi di mercato. Sull’abitazione principale verrà applicata una detrazione di 200 euro. Una ulteriore detrazione di 100 euro è prevista per gli alloggi adibiti ad abitazione principale e abitate dal soggetto passivo o dai suoi familiari con disabilità grave. C’è poi il tema controverso dell’Imu per i fabbricati rurali ad uso strumentale. Il regolamento comunale che accompagna la delibera prevede l’aliquota dello 0,2% per alcune categorie di fabbricati rurali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità