Congresso del Pd, «test» dei candidati sul territorio

Costa, Huber e Andriollo in pole per l’elezione di segretario provinciale Prima del congresso, da agosto, un giro tra iscritti e amministratori



BOLZANO. Tre possibili candidati in lizza come segretario del Pd. Juri Andriollo, Carlo Costa e Alessandro Huber. Per ognuno, pro e contro. I giochi non sono ancora fatti. Verranno «testati» in un giro sul territorio. È questa la strategia pre congressuale elaborata dai big della maggioranza, lo stesso Costa e l’assessore Christian Tommasini, d’accordo, specifica quest’ultimo, con la segretaria Liliana Di Fede. Tommasini è automaticamente fuori dalla partita, come premette: «Secondo lo statuto nazionale del Pd, un assessore non può diventare segretario del partito».

Il mandato di Liliana Di Fede scadrà a febbraio, ma la segretaria è intenzionata a dimettersi prima, probabilmente a settembre, per agganciare il congresso locale ai congressi di circolo, programmati in ottobre in tutta Italia.

L’ipotesi di Tommasini e Costa è di partire dalla seconda metà di agosto con una serie di incontri sul territorio, sia con gli amministratori che con gli iscritti. Il senso, riassume il primo, «è di uscire dal gossip sul toto-nomi e fare in modo che la candidatura del segretario nasca spontaneamente da tutta la rete degli iscritti, collegata a un progetto politico, e che dia finalmente l’idea di un partito unito e più radicato nelle vallate. Bisogna tornare a fare politica, con orgoglio. Stiamo uscendo, spero, dalla fase in cui la politica “fa schifo” e ci si affida al primo che arriva». Prosegue Tommasini: «Tutti noi dovremo essere più presenti. Per dirla tutta, il segretario sarà importante, ovvio, ma conterà molto la squadra. Spero che sul nome del candidato non ci sarà una guerra atomica». La discussione è comunque aperta, dentro la stessa maggioranza. C’è un pressing su Carlo Costa. È il referente locale di Gianclaudio Bressa, siede nella direzione nazionale, ha una forte rete nel partito, non solo nella sua Bressanone. «Le decisioni passano già da Carlo», è il ragionamento, «Faccia il segretario è chiudiamola qui». Sul piano dei «contra», c’è l’elenco delle cariche già ricoperte, vice presidente della Cassa di risparmio, vice presidente della Asm di Bressanone. Alessandro Huber, capogruppo in Comune, componente della segreteria provinciale, garantirebbe una guida giovane e una mano tesa all’anima di sinistra del Pd. È però poco conosciuto fuori Bolzano e non ha ancora maturato una esperienza nelle trattative politiche con la Svp. Juri Andriollo è stato considerato a lungo il segretario in pectore (e futuro candidato sindaco), ma potrebbe rientrare in gioco nella presidenza di Confcooperative, se effettivamente il mandato di Giuseppe Avolio sarà termine, collegato alla bufera con la sede romana. Il test di agosto sul territorio è legato anche alla forma stessa di congresso. Per i congressi regionali sono previste le primarie aperte a tutti, ma la maggioranza, conferma Tommasini, punta a una modifica dello statuto che consenta una elezione riservata solo agli iscritti. Se questa è la strategia della maggioranza, l’incognita resta Roberto Bizzo. Il gruppo di minoranza è in uscita libera, con campagna acquisti da parte della maggioranza. Bizzo lascerà il Pd? «Sono sempre più distante da questo partito, che assiste senza fiatare all’ultimo strappo della Svp sulle scuole materne», dice Bizzo. La sua scommessa è il progetto di nuovo centrosinistra senza Renzi candidato premier, benedetto da Prodi, che non sta decollando. (fr.g.)

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