Consiglieri regionali: rimborsi spese per 132 mila euro

Nel biennio 2014-15 Urzì ha ottenuto la somma più elevata Verdi e grillini non hanno nemmeno fatto domanda


di Davide Pasquali


BOLZANO. Niente caccia alle streghe, per carità. Epperò, i dati sui rimborsi spese chiesti dai consiglieri regionali altoatesini lasciano un poco perplessi. Cifre a parte, almeno per un altro motivo: c’è chi li chiede, abbondanti grazie. C’è chi ne chiede meno, o un bel po’ di meno. E c’è pure chi non li chiede affatto. E sono in otto.Questo, per lo meno, si evince rielaborando i dati diffusi dalla presidente Chiara Avanzo, riguardo al biennio 2014-15. Ad aver richiesto e ottenuto il rimborso maggiore risulta Alessandro Urzì (AA nel cuore): 15.823 euro. «È un onore essere in cima alla classifica», chiarisce senza imbarazzo. «È un indice di produttività. Si tratta di un rimborso per spese sostenute. Sono legate all’esercizio del mandato: incontri istituzionali, manifestazioni, sopralluoghi, viaggi. Sono un convinto regionalista, da sempre. Ci sono consiglieri che ritengono di dover svolgere il lavoro non uscendo mai dall’ufficio, non approfondendo mai nulla, senza verificare di persona... Nelle mie spese, poi, per esempio, c’è anche la trasferta romana come grande elettore in occasione delle votazioni per l’elezione del presidente della repubblica Mattarella».

Helmuth Renzler, ala sociale Svp, 9.669 euro e rotti, si limita a un: «Si tratta di rimborsi chilometrici per partecipare alle sedute e agli impegni istituzionali, anche fuori regione». Brigitte Foppa, zero euro come i colleghi verdi Dello Sbarba e Heiss: «Ho l’abbonamento del treno, cosa volete che chieda il rimborso? Comunque, quando ci spostiamo in auto, ci andiamo assieme e di solito guido io. In realtà un rimborso l’ho chiesto: 2.200 euro, ma in Provincia. Abbiamo questo doppio canale, ovviamente non per gli stessi chilometri. Comunque, è una questione di coscienza personale: c’è chi ritiene di dover chieder tutto, chi una parte. Chi abita in val Casies e va avanti e indietro spesso, poi, spende di più di chi vive a Bolzano». È la spiegazione fornita da Maria Hochgruber Kuenzer, Svp, al terzo posto con quasi 14 mila euro: le sue sono le spese per spostarsi dal paese natio, San Giorgio, e recarsi a udienze, incontri, manifestazioni ecc.

Ma come funziona, il rimborso? L’indennità consiliare mensile lorda ammonta a 9.800 euro. Al netto della trattenuta obbligatoria dell’8% per l’indennità di fine mandato e della contribuzione previdenziale obbligatoria dell’8,8% a sostegno della previdenza complementare, nonché della relativa tassazione (diversa per ogni soggetto), l’indennità consiliare mensile netta ammonta a 5.435 euro. A titolo di rimborso spese per l’esercizio del mandato, viene poi corrisposta la somma mensile netta di 1.450 euro, con le seguenti modalità: in dodici mensilità, forfettariamente, per un importo pari a 700 euro, decurtabile per un importo giornaliero di 180 euro, in relazione alle assenze dalle sedute del Consiglio regionale e dei suoi organi, nonché da quelle del Consiglio provinciale; e per un importo fino a un massimo dei rimanenti 750 euro mensili per specifiche categorie di spese che si devono documentare: 60 cent a km, 90 euro al giorno per i pasti, 220 euro al giorno per i pernottamenti.

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