Consulenze agli amici «Logica clientelare»

Per il caso Gufler-Pinggera dura requisitoria del procuratore contabile Ma per la difesa la scelta fu adeguata alle esigenze e anche vantaggiosa


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Per la Procura contabile una «consulenza regalo», completamente inutile ed incomprensibile «se non in una logica assolutamente clientelare». Per la difesa un’ottima iniziativa, una necessaria attenzione alle opportunità che offrirebbe un ufficio di programmazione europea. L’udienza di ieri mattina davanti alla Corte dei Conti sulle due consulenze assegnate dalla giunta provinciale nel febbraio dello scorso anno, si è trasformata in un vero e proprio scontro aperto tra il collegio di difesa ed il procuratore Robert Schülmers. Ieri a rispondere del presunto danno erariale provocato da una decisione considerata del tutto fuori luogo, è stata citata in giudizio l’intera giunta provinciale oltre a due alti funzionari sempre provinciali e cioè Thomas Mathà (capo ripartizione affari comunitari) ed Hermann Berger (direttore generale dell’amministrazione provinciale). Il danno erariale contestato dalla Procura contabile è di 30 mila euro e sarebbe stato provocato dalla consulenza esterna affidata a due politici «navigati», Helmuth Pinggera e Christoph Gufler, ex sindaco di Lana. Furono proprio i due beneficiari della consulenza a proporsi personalmente al presidente Durnwalder per l’affidamento di uno studio sulle cause dello spopolamento alpino.

Il compito avrebbe previsto lo studio della situazione con l’individuazione di eventuali proposte per combattere il fenomeno. Anche sull’importanza dell’iniziativa le posizioni espresse in aula dalle parti si sono ben presto dimostrate diametralmente opposte. Secondo la Procura contabile l’assegnazione della consulenza sarebbe dimostrazione di un certo malcostume in salsa sudtirolese con spreco di denaro pubblico. Per l’avvocato difensore Gerhard Brandstätter , al contrario, la consulenza avrebbe permesso il lancio di 44 progetti finanziati dal fondo sociale europeo con un movimento di 3 milioni e 300 mila euro. Solo di Iva - ha sostenuto l’avvocato - la Provincia avrebbe avuto un beneficio economico rispetto alla spesa di 30 mila euro per l’assegnazione delle consulenze.

Come spesso accade in occasione di procedimenti davanti alla Corte dei Conti, la difesa ha innanzitutto cercato di dimostrare l’assenza di un qualsivoglia danno erariale. Ed il botta e risposta tra Procura contabile ed avvocati è stato caratterizzato in alcuni momenti anche da toni piuttosto accesi. Se la Procura ha parlato espressamente di logica clientelare dell’amministrazione provinciale, l’avvocato Brandstätter ha ricordato una recente massima delle Sezioni unite della Corte che ha sottolineato come l’azione di controllo della magistratura contabile debba sempre essere caratterizzata da principi di ragionevolezza perchè l’azione della Corte «deve essere stimolo a fare meglio e non una disincentivazione» per il pubblico amministratore.

La Procura però ha confermato tutte le proprie argomentazioni e critiche nella convinzione che la consulenza sarebbe stata del tutto inutile. Le indagini della magistratura contabile avrebbero permesso di appurare che la giunta provinciale già in due occasioni, a partire dal 2010, si era occupata dello spopolamento alpino, costituendo tra il resto dei gruppi di lavoro che avevano coinvolto numerosi direttori di ripartizione in stretta collaborazione con la Camera di Commercio attraverso il suo istituto di ricerca.

Nonostante tutto ciò, ha ricordato anche ieri la Procura contabile, la giunta provinciale non solo approvò la consulenza esterna ma programmò anche l’apertura di un ufficio permanente da prevedere in una seconda fase dell’iniziativa. Il dottor Berger è accusato di non essere intervenuto e di non aver evidenziato (nella sua qualità di direttore generale con funzioni di segretario provinciale) la presunta illegittimità dell’assegnazione della consulenza anche se fu poi lo stesso dottor Berger a bloccare il successivo progetto di ufficio permanente , incompatibile con le disposizioni finanziarie in materia ci contenimento dei costi per la pubblica amministrazione.

Fu proprio con quella motivazione che risultò impossibile individuare e mettere a disposizione le risorse economiche necessarie. La causa è andata a sentenza. La Corte farà conoscere la propria decisione nelle prossime settimane. La Procura ha chiesto che il presunto danno erariale di 30 mila euro da risarcire alle casse provinciali venga pagato di tasca propria dal presidente Durnwalder per la metà e per la restante metà in parti uguali da tutti gli assessori che votarono la delibera e dai due funzionari provinciali. Tra il resto la Procura contabile ha anche contestato agli inquisiti di non aver valutato a dovere, prima di assegnare la consulenza esterna, le risorse umane e professionali a disposizione tra il personale provinciale dipendente.

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