BOLZANO. Uno dei progetti approvati in città è quello firmato dall’architetto Carlo Bassetti in via Orazio. «In questo condominio dell’inizio degli anni Sessanta - spiega il professionista bolzanino - ci sono quattro appartamenti, uno per piano, e grazie al bonus cubatura sarà possibile migliorare le prestazioni energetiche e termiche ricavando anche un attico in legno». Anche dal punto di vista dei consumi il risparmio è garantito. «I consumi si ridurranno circa di due terzi. Solitamente l’investimento si ammortizza nell’arco di 8-10 anni». Pochi anche i fastidi per i vicini durante i lavori perché saranno usati materiali a secco. «Non sono previste, per inciso, colate di cemento». Nel caso di via Orazio non ci sarà nemmeno un impatto significativo dal punto di vista paesaggistico. La mansarda in più sarà infatti in legno. Ma quello di via Orazio non è sicuramente l’unico esempio di riqualificazione energetica in città.

L’assessore Maria Chiara Pasquali cita altri quattro esempi virtuosi. Il primo è in via Druso, all’altezza di piazza Adriano e riguarda l’edificio sopra la pasticceria Zingerle. «È una zona sotto tutela degli insiemi che prevede una riqualificazione con l’attribuzione della certificazione Casa Clima C». Gli architetti sono in questo caso Stefano Adami e Luca Marchesoni. Gli stessi due professionisti si sono occupati della riqualificazione energetica, con lo sfruttamento del bonus cubatura, al civico 12 di Corso Italia, in una zona anch’essa sotto tutela degli insiemi. Il condominio interessato è il Rottenbuch. Un terzo esempio è rappresentato dalla zona di verde privato in via Castel Roncolo. Anche in questo caso l’edificio è sotto tutela degli insiemi. «La riqualificazione è in corso e il progetto è firmato dall’architetto Roberto Nicoli. La cubatura residenziale è stata aumentata del 20 per cento grazie alle nuove disposizioni». Lo stesso aumento di cubatura riguarda un condominio in piazza Gries. La richiesta è stata presentata dalla Nordbau e il progetto è stato firmato dall’architetto Helmuth Niedermair. La maggior parte delle richieste riguarda il verde agricolo e ora si spera arrivi una deroga per quanto concerne l’altezza. «Attualmente se è già stata raggiunta l’altezza prevista nel Puc si può derogare di 1 metro, ma dovremmo salire a 3 metri. Posto che venga lasciata la visuale libera ai confinanti». (max)

©RIPRODUZIONE RISERVATA