Corso Libertà, un recinto anti-clochard  

Lo chiede la Despar, il comandante dei vigili Ronchetti: siamo pronti allo sgombero. Il sindaco: «È l’unica soluzione»



BOLZANO. Questione di giorni e in Comune arriverà il progetto preparato dall’ufficio tecnico della Despar per recintare lo spazio fuori dal supermercato di corso Libertà ed impedire ai clochard di dormire e bivaccare sopra le grate dell’aerazione. «Appena ottengono il via libera dalla commissione edilizia e partono i lavori - assicura il comandante della Polizia municipale Sergio Ronchetti - interveniamo per sgomberare assieme agli addetti Seab la zona».

Anche il sindaco Renzo Caramaschi è convinto che questa sia l’unica soluzione possibile: «Si era ipotizzato di mettere a punto un’ordinanza che mi desse il potere di spostare i clochard e costringerli ad accettare un posto all’interno delle strutture comunali, ma non mi pare che sia una strada percorribile. L’area in questione è privata, quindi tocca ai proprietari intervenire, recintando».

La situazione, in particolare con l’arrivo del caldo estivo, sta diventando sempre più pesante: ci sono quattro clochard, due romeni, un moldavo e un russo, ma il numero cambia ogni giorno, che dormono sulle grate davanti al supermercato. Ci sono coperte, sacchi a pelo e poi immondizie; anche l’aiuola davanti al punto vendita e diventata il deposito di sacchi neri.

Protestano i clienti del negozio, ma ancora più esasperati sono gli abitanti della zona, anche perché vicolo Wenter, a quanto pare, è diventato ormai un gabinetto a cielo aperto.

Il supermercato ieri era chiuso ma loro erano lì: accampati sopra la grata di aerazione. Un spazio “caldo” in inverno, in quanto da sotto sale aria tiepida, e coperto in caso di pioggia.

«Nelle strutture del Comune - dicono - non vogliamo andarci: ci sono troppi neri. Molto meglio stare qui. Anche perché il peggio è passato. Si va verso la bella stagione. E poi passa tanta gente. C’è chi si lamenta e chi invece si ferma a scambiare due chiacchiere».

I più generosi lasciano un’offerta nella coppa posizionata davanti al mucchio di coperte e maglioni o portano - come è capitato ieri - un grande vassoio con le fette di torta comprate nella pasticceria di piazza Gries.

Tra coloro che si curano dei clochard di corso Libertà anche un giovane di 28 anni, approdato nel febbraio dello scorso anno dal sud a Bolzano, in cerca di lavoro.

«Non avevo un posto dove andare a dormire - racconta Alessandro - sono venuto qui e mi hanno ospitato. Ci sono stati momenti in cui, in questo spazio ristretto davanti al supermercato, eravamo in undici. Per non essere cacciati, ci si svegliava presto e poi ci spostavamo nel parco del monumento alla Vittoria».

Alessandro adesso ha trovato casa e lavoro, ma non si è dimenticato di quei disperati.

«Appena posso - assicura - vengo a vedere come stanno e porto le cose che so che a loro piacciono. Ho regalato loro anche il mio sacco a pelo blu. Non si sa mai che un giorno non mi serva di nuovo». (a.m)













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