Cortina, non vanno bene le barriere antialluvione

Il comandante dei vigili del fuoco ne critica dimensioni e praticità d’installazione «Lavoro difficile se svolto in emergenza: bisognerebbe dimezzare i pannelli»


di Bruno Tonidandel


CORTINA SULLA STRADA DEL VINO. La nuova caserma dei vigili del fuoco volontari di Cortina, il cui edificio ospita anche la sede della banda musicale, inaugurato proprio pochi giorni fa alla presenza del presidente Luis Durnwalder e dell'assessore provinciale Florian Mussner, è molto più spaziosa del vecchio fabbricato nei pressi del cimitero del paese. C'è, fra l'altro, un'ampia autorimessa per ricoverare i mezzi di soccorso e un locale dove sono sistemate altre attrezzature utili per qualsiasi intervento. E' qui che verranno accolte anche le barriere antialluvione progettate per impedire che, nella malaugurata rottura degli argini del vicino Adige, le acque possano invadere l'abitato di Cortina, distante dal grande fiume solamente 300 metri. Solo che proprio dalla nuova caserma, arrivano brutte notizie per la “logistica” del sistema di protezione, notizie che imporranno modifiche alle strutture. Ciò solo pochi giorni dopo che la simulazione di utilizzo dei pannelli è avvenuta, l'altra settimana.

Come si ricorderà, era stato sbarrato il sottopasso ferroviario a est del paese, con 28 elementi di alluminio della lunghezza di 7 metri, larghezza 15 centimetri e dal peso di 50 chili. Gli uomini della Protezione civile e dei vigili del fuoco volontari, in caso di necessità, sono in grado di sbarrare la corsa delle acque che invaderebbero il paese dal sottopasso ferroviario, in circa 3 ore di lavoro.

Ma ecco il punto. Il comandante dei pompieri di Cortina, Markus Zemmer, pur riconoscendo la validità delle barriere antialluvione, ha espresso perplessità sia sullo stivaggio dei 28 elementi sia, soprattutto, sulla praticità di installazione della barriera.

«Mi sono accorto - ci ha detto Zemmer - che il lavoro di sovrapposizione degli elementi in alluminio così lunghi potrebbe essere problematico in caso di urgenza, nei momenti di concitazione, quando veramente l'acqua sta per arrivare e l'opera deve essere fatta bene e in fretta. Per me i pannelli sono troppo lunghi. Ho chiesto così all'assessore Mussner di studiare un'altra soluzione: dimezzare gli elementi. Dai 28 elementi di 7 metri, formarne 56 da 3 metri e mezzo. In questo modo - conclude il comandante dei vigili del fuoco di Cortina - la sovrapposizione dei pannelli potrebbe avvenire in modo più agevole per gli operatori e forse anche più velocemente».

La soluzione verrà quindi studiata dalla ditta di Rovereto progettista degli elementi in alluminio, e prima di adottarla dovrà essere ripetuta la prova di simulazione nel sottopasso ferroviario. Gli elementi da 3 metri e mezzo poi potrebbero essere meglio stivati nei locali della nuova caserma.

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