Costa «traghetta» i centristi nel Pd

Manovra a tenaglia per isolare Bizzo. Bonvicini verso la candidatura, dialogo aperto con Gennaccaro e Civica per Merano


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Matteo Bonvicini è solo l’inizio. A un anno e mezzo dalle elezioni provinciali, marcia di avvicinamento tra Pd e liste civiche. Il progetto sta nel cuore di Carlo Costa, uomo forte della maggioranza, che da mesi ha iniziato un dialogo nemmeno troppo velato con i protagonisti della galassia civica, da Bonvicini a Gennaccaro alla «Civica per Merano» e suoi alleati bolzanini.

Una alleanza con le civiche e con il mondo centrista porterebbe un doppio risultato. Confermare almeno due eletti in consiglio provinciale e sfilare il tappeto da sotto i piedi a Roberto Bizzo. Un Pd aperto alla civiche, sorta di partito progressista degli italiani, era infatti da anni il progetto di Bizzo. Non si è concretizzato e la maggioranza ora lo supera in corsia di sorpasso. Sempre più isolato nel Pd, con il suo gruppo storico di alleati in contrazione, Bizzo non rivela verso quali progetti politici si stia indirizzando. Potrebbe riservare un colpo a sorpresa, rinunciando a candidarsi e sottraendosi così alla guerra con la maggioranza per strappare un buon posto in lista. Non è escluso che decida di mettere a frutto la battaglia sulla toponomastica italiana condotta all’interno della Commissione dei Sei, che gli è valsa l’ostracismo della Svp. Come? Nel Pd o fuori di esso. Qualche contatto con il mondo centrista resta e alle primarie l’amico di sempre Mauro Randi si è schierato con Emiliano. «Al momento è tutto aperto», dice Bizzo e non scopre le carte. C’è chi lo immagina in uscita dal Pd con svolta a sinistra verso i Democratici progressisti. «Non è la mia storia politica», risponde.

Luisa Gnecchi ha guastato l’umore alla maggioranza del Pd decretando «a Bolzano ormai è un partito di centrodestra». «Una sciocchezza totale», le risponde Costa, che conferma invece il progetto di alleanza con le civiche. Matteo Bonvicini, già «Lista Caramaschi», ha chiesto di entrare nel gruppo comunale del Pd come indipendente. I consiglieri del Pd decideranno lunedì prossimo. Non sono mancate battute negative nel gruppo, sul modo in cui è stata gestito il passaggio e lo spostamento al centro). Di certo l’approdo di Bonvicini nel gruppo Pd è legato al progetto di candidatura alle provinciali. «L’arrivo di Bonvicini significa un allargamento del Pd verso il centro», conferma il capogruppo comunale Alessandro Huber, «È una operazione politica ed è giusto che il gruppo consiliare la pesi nei pro e nei contro. Un Pd attrattivo è una buona notizia, ecco perché secondo me sarebbe giusto che Matteo si iscrivesse anche al partito». Costa conferma: «Sicuramente non vorrei replicare il film delle ultime provinciali con il Pd da una parte e i civici dall’altra: idee simili e quasi 5000 voti buttati via (4525 voti a Scelta civica, ndr). Farò il possibile perché in un modo o nell’altro le forze autonomiste di centrosinistra evitino nuovi errori». Costa dice «in un modo o nell’altro» e questo è uno dei temi. «Dialogo sicuramente sì, ma la Civica per Merano non si fonderà con il Pd», chiarisce Andrea Casolari, «Se c’è la buona volontà, il modo si trova. Si può pensare a una lista senza simboli». Difficile che il Pd rinunci al proprio simbolo. Più facile che apra la lista ad alcuni indipendenti «civici», come già fatto con i socialisti. «Il punto è: il Pd ha capito che non può essere autosufficiente?», rilancia Casolari. Angelo Gennaccaro (Io sto con Bolzano) allarga ulteriormente: «Certo che ci si parla. C’è un’area che va dal Pd a Forza Italia che si può incontrare sulla base di un collante straordinario: no al populismo. Ormai la politica italiana è ridotta a questo: o stai con il Pd o stai con la Lega».

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