Da «blaum» a «tamocco»: così parlano i giovani

Pubblicata una ricerca sullo slang bolzanino: ma i dati sono scarsi



BOLZANO. La lingua dei giovani corre su Internet. Ed è su Internet che Lorenzo Spreafico, ricercatore della Lub di Bolzano, ha cercato le tracce della lingua dei giovani bolzanini (italofoni), dello slang che li caratterizza rispetto ai giovani di altri territori.

Le conclusioni? La prima: esistono termini che i giovani bolzanini sentono come propri - «fare blaum», «tamocco», «droghino», «ben» e altri - molti dei quali però sono tipici anche dello slang del nord Italia.

La seconda: nel linguaggio giovanile di Bolzano non sono molto diffusi gli anglicismi che invece si usano altrove (a partire dai coetanei sudtirolesi) e quasi inesistenti i prestiti dal tedesco (anche qui, nel mondo sudtirolese accade il contrario).

Questo studio è stato pubblicato su «I linguaggi giovanili», volume edito dall'Accademia della Crusca in collaborazione con la Provincia e che raccoglie gli interventi dei linguisti intervenuti l'anno scorso al progetto «L'italiano in movimento» dell'assessorato alla cultura.

Il saggio di Spreafico si concentra su Bolzano. Una missione complicata se non impossibile perché, come spiega lo stesso autore, mancano «raccolte sistematiche del parlato spontaneo dei giovani di Bolzano». Così, in assenza di una ricerca sul campo che durerebbe molto tempo, Spreafico si è rifatto appunto a due fonti su Internet, due repertori digitali dedicati al tema dei giovanilismi: «Slangopedia» dell'Espresso e «LinguaGiovani».

Si tratta però di siti «redatti da contributori volontari», nei quali cioè vengono inseriti i termini direttamente dagli utenti che pensano che una determinata parola sia slang giovanile bolzanino: il risultato è quindi più empirico che scientifico. Inoltre alcune parole sono sì «bolzanine» ma niente affatto solo «giovanili».

Infine, in «LinguaGiovani» non è possibile distinguere mittenti altoatesini e trentini. E infatti nel repertorio raccolto da Spreafico compaiono termini inequivocabilmente bolzanini accanto ad altri che lo stesso ricercatore definisce come «niente affatto esclusiva dell'italiano di Bolzano». Di quest'ultima categoria fanno parte ad esempio «camporella», «sblaga», «banfone», «droghino»; più bolzanine sono invece «fuori di mela» (come variante dell'italiano «fuori di melone»), «fare blaum», «ben».  Spreafico conclude la sua ricerca con l'annotazione di una peculiarità dello slang giovanile bolzanino: mentre altrove i linguaggi giovanili oscillano «tra dimensione internazionale e recupero del dialetto», a Bolzano l'assenza di un dialetto e la percezione del tedesco come codice locale portano «al rifugiarsi anche dei giovani nella lingua standard, sfruttandone quanto più possibile i registri bassi». (m.r.)

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