Dai cittadini poche idee per migliorare la città

Segna il passo l’iniziativa del sindaco Rösch: dal 25 maggio zero interventi Gli ultimi sollecitano lavagne digitali alle fermate dei bus e semafori “sonori”


di Giuseppe Rossi


MERANO. Doveva essere l'uovo di Colombo per riavvicinare la popolazione di Merano e i suoi elettori all'amministrazione comunale, un punto d'incontro dentro il quale far confluire idee nuove per la città. Alla fine, il punto di raccolta delle idee è diventata una pagina sul social media più in voga costata alle tasche dei cittadini seimila euro.

E consultandola ora viene un dubbio. Che i meranesi abbiano esaurito le loro idee? Oppure che l'iniziativa, che inizialmente aveva raccolto poco meno di un migliaio di "mi piace", sia già tramontata senza chissà quali risultati?

Di fatto dal 25 maggio sulla pagina internet non viene pubblicata più nessuna idea nuova e lo stesso maggio era stato, a dire il vero, povero di proposte: tre in tutto.

Non solo. Tra le ultime idee pubblicate ce ne sono un paio che non sono nuove per i cittadini. Stiamo parlando dell'ipotesi di realizzare alle fermate dell'autobus delle lavagne digitali in grado di informare i passeggeri sui tempi di attesa prima del passaggio del bus o di semafori con segnalatori a vibrazioni capaci di aiutare anche persone audio e videolese nell'attraversamento di una strada o di un incrocio.

Nel primo caso era stata alcuni anni fa l'amministrazione comunale a declinare l'invito alla collaborazione avanzato da Sasa. Le pensiline intelligenti, guarda caso, sono presenti in altri Comuni del circondario, come ad esempio a Lana. Merano invece aveva deciso tramite Azienda di soggiorno di partecipare al progetto di mappatura digitale dei bus di linea consultabile via smartphone. Una soluzione questa poco adatta alle persone anziane.

Per i semafori a vibrazione, negli anni Ottanta Merano era stata una città all'avanguardia. Tracce dei primi impianti muniti di segnalatori acustici sono ancora visibili al ponte Rezia all'attraversamento pedonale tra piazza del Grano e via Portici. Idee, evidentemente senza tempo, ma dimenticate dagli amministratori, che ora hanno bisogno di farsi rinfrescare la memoria.

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