«Dai commercianti aiuti fondamentali all’economia locale»

Il segretario dell’Unione Wegleiter replica sulle luminarie «Paghiamo metà dei costi, giusto che intervenga il Comune»


di Giuseppe Rossi


MERANO. Prima erano i commercianti raggruppati nell’associazione Centro storico a pagarle, dopo lo scioglimento del comitato la palla e i relativi costi passano in mano, almeno per la metà, alle casse comunali. Stiamo parlando delle luminarie natalizie, che da sempre rallegrano i Portici, la via Mainardo, la galleria Ariston e la zona commerciale di Maia Bassa.

Ma è giusto che sia ancora una volta la mano pubblica a intervenire? Secondo l'Unione commercio e il suo segretario Gundolf Wegleiter sì. "A godere dell'illuminazione – spiega il gioielliere – non sono solo i commercianti, ma tutte le aziende presenti in città, la popolazione e i turisti”.

Wegleiter, non le sembra però una soluzione facile? Tanto paga il Comune?

"Se lei guarda indietro a quanto i commercianti hanno fatto per la città, credo di poter dire che noi non ci siamo mai tirati indietro. Non trovo invece giusto che siano solo i negozi a dover pagare per questo tipo di iniziative”.

Chi dovrebbe farsi avanti, allora?

"L'assessore Strohmer ha giustamente parlato della necessità di un sostegno dell'economia. Studi professionali, avvocati, architetti e chi ha uffici in centro dovrebbero partecipare a queste iniziative".

Il Comune intanto per quest'anno però metterà 23 mila euro per le luminarie...

"E noi come Unione commercio gli altri 23 mila necessari".

In passato però erano i commercianti del centro a sostenere tutte le spese.

"Anche questo non è del tutto corretto. Il Comune metteva i costi di allacciamento e posizionamento e pagava l'energia. Ora però abbiamo una necessità aggiuntiva: rinnovare le luminarie e renderle uniformi in tutte le zone della città".

Come mai l'iniziativa del comitato centro storico è fallita?

"Sempre meno commercianti erano disposti a sostenere le spese e un numero sempre maggiore diceva perché solo io o solo noi".

I negozi in via Portici però non sono calati di numero.

"Ma sono arrivate le grandi catene, che hanno un modo di porsi nei confronti della città diverso dai commercianti storici".

I commercianti chiedono il sostegno anche delle altre categorie economiche, ma dentro l'Azienda di soggiorno proprio voi venite criticati per contribuire molto meno rispetto agli albergatori.

"Questa visione è sbagliata. Intanto non siamo tenuti a pagare i contributi a fondo perduto, come fanno gli albergatori. Poi noi versiamo all'Azienda di soggiorno, sotto forma di pubblicità, 230 mila euro all’anno. Una cifra di cui nessuno tiene conto. E poi quanto restituisce l'Azienda di soggiorno agli albergatori e quanto ai commercianti? Vogliamo discuterne?".

Quindi lei dice, paghiamo eccome.

"Il nostro contributo all’Azienda è sostanzioso, mi creda. E poi dobbiamo uscire dal meccanismo del contributo a fondo perduto. Tu Azienda mi presenti un progetto o un pacchetto di progetti e io commerciante, se l'offerta è importante e interessante, quel pacchetto lo comprerò. Così deve funzionare in futuro l'ente turistico".

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