Intervista

«Dalla curiosità per la vita, è nata la mia passione per i virus»

L’intervista a Elisabetta Pagani, la primaria del laboratorio di Microbiologia e Virologia: «Nel 2002 avrei dovuto andare in un grande centro di ricerca a Philadelphia, ma alla fine ho scelto Bolzano, non ho rimpianti»


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Mi sono comprata un paio di scarpe nuove, appena rientro dalla Cina mi rimetto a correre. Ho smesso durante i due anni di pandemia e non ho più ripreso. Eppure la corsa è la mia passione. Un modo per tenersi in forma e scaricare le tensioni». Maglia ciclamino, capelli platino Elisabetta Pagani, 54 anni, primaria del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Asl, ieri pomeriggio era nel suo ufficio di via Amba Alagi. Dirige una squadra di una quarantina di persone formata prevalentemente da donne.

Al lavoro anche di sabato come durante la pandemia?

Sono in partenza per la Cina e devo sbrigare le ultime cose.

Va in Cina da dove, nell'autunno del 2019, tutto è iniziato. Per lavoro?

In realtà, ne approfitto per fare un viaggio, visto che Bruno, mio marito, ci va per lavoro. Condividiamo la passione per i viaggi e quando c'è la possibilità, partiamo assieme.

Cosa è rimasto di buono di quei due anni in cui il Covid ha sconvolto il mondo?

La soddisfazione di aver fatto parte di un sistema che ha saputo fronteggiare la pandemia. E la sorpresa per essere stata insignita, nel 2021, dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. Un riconoscimento condiviso con tutto il mio team.

Il momento più critico?

Il giorno in cui ho temuto che finissero i reattivi per i test anti-Covid. Invece alla fine sono sempre arrivati. In qualche caso abbiamo fatto anche lunghi viaggi per andare a prenderli.

Avrebbe mai pensato che, nel giro di pochi mesi, gli scienziati avrebbero messo a punto non uno ma addirittura più vaccini; e poi ne sarebbero stati prodotti, nel giro di poche settimane, milioni di dosi.

È stata un'operazione strabiliante, frutto di uno sforzo collettivo. Che mi ha convinta ancora di più dell'importanza della ricerca unita alla tecnologia d'avanguardia e alla condivisione degli studi. La scienza alla fine trova sempre una soluzione.

La cosa che più la preoccupava in quel periodo quando il laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Asl era subissato dalle domande di test che arrivavano da tutte le parti?

Il possibile crollo dei miei collaboratori sottoposti ad uno stress prolungato per mesi. Sembrava non dovesse finire mai.

Il dispiacere?

Per rapporti di amicizia che si sono guastati in modo irreversibile con persone no-Vax.

Come nasce la passione per la Biologia, le Biotecnologie e la successiva specializzazione in Virologia?

Dalla curiosità per la vita in generale. Pensi che se non avessi fatto quello che ho fatto, mi sarebbe piaciuto iscrivermi alla facoltà di Archeologia.

Il nesso tra Biologia-Virologia e Archeologia?

La voglia di capire e di risalire all'origine delle cose. Io ho sempre avuto passione per la "bestia".

E chi sarebbe la "bestia"?

I virus. Organismi piccolissimi ma interessantissimi da studiare per il ruolo positivo o negativo che possono avere.

Lei si è laureata e ha fatto la specializzazione in Virologia a Milano; come mai ha deciso di tornare a Bolzano?

Facevo ricerca e insegnavo come assistente all'università. Pensi che, un giorno, sono stata ripresa dalla mia professoressa, perché davo voti troppo alti. A parte questo, quello che facevo mi dava grandi soddisfazioni. Solo che, ad un certo punto, era arrivato il momento di fare il grande passo.

Che sarebbe?

Andare negli Stati Uniti. Avrei dovuto partire per un grande Centro di ricerca a Philadelphia, dove avrei lavorato con il professor Kalili. Mi sarei dedicata totalmente alla "bestia". Sarei dovuta partire il primo maggio del 2002.

E invece…

Io ero già sposata con Bruno. Partire per gli Stati Uniti avrebbe significato rivoluzionare la mia vita. Non me la sono sentita. Nel frattempo avevo fatto un concorso a Bolzano, perché in quel periodo l'Asl aveva deciso di implementare il laboratorio di Microbiologia e Virologia.

E quindi ha scelto il laboratorio di via Amba Alagi.

Ho iniziato il 2 maggio del 2002.

Rimpianti?

Sono contenta della scelta fatta. E comunque torno spesso a Milano dove ho tenuto i rapporti con colleghe e colleghi di un tempo.

Passioni oltre alla "bestia"?

Il nuoto è il mio primo amore.

E la corsa?

È arrivata dopo. Mi ha "contagiata" mio marito, il vero sportivo della coppia. Ho cominciato con 5 chilometri, poi 10...20

Poi le maratone.

Ne ho fatte quattro a Berlino e poi, indimenticabile, New York. L'altra mia passione è la musica: pop e rock. Ma anche una bella canzone a tutto volume fa bene allo spirito.

Progetti per il futuro?

Mi piacerebbe riuscire a spostare il Laboratorio di Microbiologia e Virologia da via Amba Alagi all'ospedale, per essere più vicini ai pazienti. Inoltre, nell'attuale sede, abbiamo tecnologie d'avanguardia, ma ci manca lo spazio.

Lei è uno dei 52 primari che, alla scadenza, dovrà rifare il concorso.

Il mio incarico scade a novembre del 2025. Dovrò rifare il colloquio.













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