Dalle arance all’olio I gruppi d’acquisto salgono a quota 23

Un coordinamento provinciale li riunisce tutti insieme La qualità degli alimenti al centro del consumo consapevole


di Alan Conti


BOLZANO. «La mia prima preoccupazione è la qualità e su questa costruiamo una socialità». In tre righe è la filosofia dei Gas, Gruppi di Acquisto Solidale, che si stanno espandendo a macchia d'olio anche in Alto Adige. Un meccanismo che concilia l'esigenza di mangiare sano con quella di valorizzare la capacità di usare il cibo come veicolo dello stare insieme. Il meccanismo, infatti, è abbastanza semplice e a spiegarcelo ci pensa Enzo Del Fatto che di Gas si occupa dal 2001. «Si tratta di un gruppo con un numero variabile di componenti, in generale tra le 10 e le 30 persone, che condivide la voglia di riallacciare i rapporti diretti con i produttori ma anche lo spirito del convivio». Partiamo dai rapporti con la materia prima, che poi ha anche riflessi con il biologico. «Ogni partecipante del Gas propone al gruppo di acquistare uno specifico alimento da un produttore che ha scoperto o conosce. Presenta l'attività agli altri e poi si procede con gli ordini. Vale tutto: dalle arance alla pasta fresca passando per il miele o i capperi». Il passaggio di filiera, in questo modo, si riduce a un singolo step. «Sì, anche se cerchiamo sempre di rivolgerci alle produzioni più vicine. C'è una certa attenzione all'ecologia e al biologico». Tutti aspetti che, di certo, non strizzano l'occhio all'economia. «Teniamo presente che la fascia di raffronto non deve essere quella della grande distribuzione. Parliamo di prodotti di qualità diversa. La pasta che facciamo arrivare da Salerno, per esempio, la paghiamo tra i 2 e i 3,5 euro al chilo. In un negozio specializzato arriva tranquillamente a 4 euro. La quantità dell'ordine, chiaramente, fa la differenza anche nell'abbassare il costo totale e il rapporto di conoscenza diretto con il produttore può facilitare un'eventuale trattativa. Poi è chiaro che quando vai ad acquistare i capperi di Pantelleria ti rivolgi al top di gamma a spendi di conseguenza. Lo spettro, però, è vario». Come vanno i rapporti con i produttori altoatesini? «Le difficoltà di questa terra è che le coltivazioni non sono tantissime. La verdura, per esempio, la dobbiamo far arrivare ogni venerdì da Isola della Scala a Verona. Comunque il desiderio è di allargare le collaborazioni pure con i protagonisti dell'agricoltura locale».

Del Fatto è uno dei pilastri del Gas chiamato “FreeGas” che conta circa 30 membri: uno dei più grandi sul territorio provinciale. Il fenomeno, però, è nettamente in crescita e i gruppi riuniti nell'organismo InterGas Bolzano sono ormai 23 di cui 11 a Bolzano, 5 in Bassa Atesina, 3 a Merano, 2 in Oltradige e uno a Bressanone.

«Il raggruppamento provinciale si riunisce periodicamente e fa il punto su come si stanno muovendo tutte le singole unità. Capita anche di mettere in piedi ordini che sono trasversali a tutti i gas: con la pasta campana ne abbiamo coinvolti 7 per una fornitura di 1.250 euro. Poi, anche qui, diventa un'occasione per conoscerci e parlare. Anche mangiare insieme perchè no?». Sempre più cittadini, insomma, cercano di entrare in di questi piccoli nuclei. «Sì, per diventare parte di un gruppo basta contattarci sul modulo del sito dell'Intergas (www.intergasbz.org) così ci attiviamo per scoprire chi può avere dei posti disponibili. In tanti, comunque, hanno voglia di aprire direttamente un nuovo Gas e noi mettiamo a disposizione il nostro know how e la nostra esperienza». E' sufficiente presentarsi: meglio se attorno a un tavolo.

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