la storia

Daniela da Col, è una meranese la regina dei "trasporti eccezionali": "Maternità e azienda, ho vinto la sfida"

L’imprenditrice nominata presidente dell'associazione nazionale di categoria: «Importanti sono la passione e la forza di volontà»


di Ezio Danieli


MERANO. Che ci fa una donna ai vertici di una ditta che ha sessanta mezzi e che opera con piattaforme aeree, gru, macchine di dimensioni enormi fatte apposta, o quasi, per gli uomini? Lavora, e lavora bene a tal punto che di recente è stata nominata presidente dell'Anna, l'associazione nazionale di noleggi delle piattaforme aree e dei mezzi per i trasporti eccezionali.

È la meranese Daniela Dal Col, 38 anni, mamma di Riccardo di 15 anni e di Chiara di 10. Un passato nel mondo del rally (era considerata bravissima al volante delle auto), è arrivata nell'azienda del padre nel 1994. Gianni Dal Col aveva fondato la sua ditta nel 1972. Era ed è l'unica in Alto Adige, una delle poche sul territorio nazionale. «Nell'azienda sono arrivata giovane ed ora sono responsabile amministrativa», così Daniela.

Dodici dipendenti, otto sono operai e quattro lavorano in ufficio. Una sessantina di mezzi, tutti enormi. Una professione quindi maschile: «Ma è ora di uscire da questo stereotipo, io mi sono trovata sempre bene grazie alla mia passione e alla forza di volontà. Certo: i sacrifici all'inizio non sono mancati. Ma li ho saputi vincere con la determinazione».

Daniela è diventata anche mamma: come ha fatto ad abbinare il doppio incarico?

«Ho moltiplicato il mio impegno senza trascurare nulla: ho saputo abbinare il ruolo di mamma a quello dell'imprenditrice. Dimostrando che le due cose possono andare d'accordo».

Come è cambiata la Dal Col srl nel corso degli anni?

«Direi che l'evoluzione è andata di pari passo con le richieste. Nel 1999, per esempio, abbiamo acquistato un'autogru da 140 tonnellate. È stato l'exploit. Ma abbiamo anche le piattaforme aeree, i mezzi per garantire i trasporti eccezionali, altre gru per ogni esigenza».

Di recente è anche diventata presidente dell'Anna nazionale.

«È vero. E sono orgogliosa di questo. Ero già stata vicepresidente della delegazione del Triveneto e poi nel consiglio direttivo della stessa associazione che è federata con la F.in.co. Il presidente uscente Sergio Pontalto si è messo da parte e l'Anna mi ha dato la fiducia: credo di essere in grado di sviluppare idee nuove per il nostro settore, soprattutto se vorrà starmi vicino e garantire il suo sostegno».

Lei è stata anche pilota di rally.

«Già fino al 1993 quando sono diventata mamma. Sono stata costretta a smettere per dedicarmi a mio figlio. Ma ogni tanto salgo sulla mia Porsche assieme alla mia navigatrice Monica Ciani».

Ha anche corso alcune gare assieme a Cinzia Cellucci (è la vicequestore di Merano)?

«Sì, un'amica che condivide la mia passione per il rally. Diciamo che ci siamo divertite».

Può essere stata proprio la passione per i motori la "molla" che l'ha spinta verso l'azienda che le vede ora ai vertici?

«Mi ha aiutato tantissimo, dà emozioni, consente di conoscere meglio l'automezzo che si guida, fa crescere l'autostima. Tutti fattori che mi hanno favorito nella crescita anche professionale».













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