«Danni davvero ingenti per un bottino esiguo» 

Parla Daniele Lanzarin, uno dei titolari della tabaccheria presa di mira dai banditi e rivela che esattamente un anno fa l’attività aveva subito un tentato furto



BOLZANO. Quella di ieri è stata una giornata davvero pesante per Daniele Lanzarin e il suo socio Renzo Dallapiazza, buttati giù dal letto in piena notte. Entrambi, infatti, hanno dovuto dividersi la gran mole di lavoro: da una parte tutte le pratiche burocratiche legate alla denuncia del furto e per l'assicurazione, dall'altra, il lavoro in tabaccheria per sistemare la vetrata rotta, riordinare la merce e il locale e far sì che l'attività potesse riprendere già nella giornata di oggi.

«Esattamente un anno fa spiega Lanzarin abbiamo subito un altro tentativo di furto Ma allora avevano cercato di introdursi nei locali attraverso la vetrata sull'altro lato dell'edificio. Questa volta hanno fatto davvero le cose in grande anche se i danni superano di gran lunga il valore del bottino – commenta amaro – : in cassa, infatti, c'erano al massimo un migliaio di euro mentre se contiamo che è stata distrutta un’autovettura e che è stata disintegrata la mia vetrata virgola l'ammontare dei danni supera abbondantemente i 20 mila euro». Ieri gli operai di una ditta specializzata hanno finito di smantellare ciò che era rimasto della vetrata, con la “cornice” che sosteneva in vetro e altri elementi di ferro e alluminio, deformi e ormai inutilizzabili. Conclusa la “bonifica”, si è passati alla sistemazione di uno spesso pannello Osb e cioè un pannello realizzato con lamelle pressate e incollate. Un lavoro tutt’altro che semplice perché nella nuova pesante parete dovevano essere ritagliati con precisione millimetrica le aperture necessarie al funzionamento del distributore automatico di tabacchi. Lanzarin e Dallapiazza hanno dovuto rimettere a posto anche il locale, in cui ieri sembrava passato un tornado devastante. Ma non sono stati gli unici, ieri, a imprecare contro i malviventi che li avevano “visitati” nella notte.

Anche Silvano Scarsetti, titolare della scuola guida Vajolet ha avuto il suo bel daffare. «La Renault utilizzata come ariete – spiega – ha subìto danni per 4 o 5 mila euro. E dato che la macchina era stata immatricolata nel 2013 è di fatto da buttar via. A questa cifra vanno sommati quelli contati nei nostri uffici, messi a soqquadro dai banditi che se ne sono andati con materiale informatico, radio e con una bici elettrica a cui ero molto legato. A quelli della vettura distrutta, insomma, mettiamoci altri 3/4 mila euro». Scarsetti riesce anche a scherzare sulle sgradevoli visite avute nella notte: «Spero davvero che a fare tutto questo non sia stato qualche nostro allievo bocciato all’esame per il conseguimento della patente!»

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