lo scenario in municipio

De Carlini potrebbe restare come sub commissario

BOLZANO. «Chi bussa alla mia porta? Tutti. E a tutti dico: non c'è solo Benko. Ci sono cose da fare subito e altre da ponderare...» . La porta è quella di Francesca De Carlini. E lei apre. Passa la...



BOLZANO. «Chi bussa alla mia porta? Tutti. E a tutti dico: non c'è solo Benko. Ci sono cose da fare subito e altre da ponderare...» . La porta è quella di Francesca De Carlini. E lei apre. Passa la giornata a studiare le delibere e ad aprire la sua porta. Che poi era quella di Spagnolli. Porte aperte perchè non c'è niente da nascondere. Semmai, chiarisce il commissario, "c'è invece molto da ascoltare". Forse per questo esiste la possibilità, maturata in queste ore, che lei possa rimanere comunque fino alle elezioni. Anche se arrivasse un commissario "stabile". La figura potrebbe essere quella del subcommissario. Ma lei non dice ancora sì o no. Sorride. E poi viaggia come una trottola. Perché sta in municipio per decreto ma anche a Palazzo ducale per dovere. Ieri era nel suo nuovo ufficio in mattinata e nel suo vecchio a ora di pranzo. Riunione prefettizia. Poi via.

Deve scappare? Ma sono le due...

Mangio per strada. Mi aspettano in Comune.

Dicono che se ne andrà presto.

Può darsi, sono commissario provvisorio.

La settimana prossima?

Magari anche tra quindici giorni o di più. Decide il ministero, io eseguo.

C'è la possibilità che resti? Perchè dicono anche che potrebbe arrivare un commissario fino alle elezioni ma che lei potrebbe comunque restare in Comune ad affiancarlo...

È una possibilità prevista dalla legge.

E quale sarebbe la figura?

In termine tecnico si chiama subcommissario. Che può affiancare il nominato in base alla sua esperienza.

L'altro giorno ha ricevuto i grillini. Sono preoccupati per un possibile colpo di mano su Benko...

I colpi di mano non sono previsti. Quello che è previsto è rispettare le leggi. Ma, lo dico a loro e a tutti, non c'è solo Benko. Io seleziono. Ci sono questioni da affrontare subito e altre che possono esserlo in seguito. Si chiama gestione commissariale.

Che sarebbe?

È un percorso istituzionale e amministrativo, non politico. E' lo Stato che arriva in soccorso. E guarda alle norme non alle persone.

Ma molti ora dicono: perché non rimane? E, se andasse, non c'è il rischio di lavorare adesso per nulla?

Questo rischio non esiste. Niente verrà gettato nel cestino. Quello che cerco di spiegare a tutti è che una gestione commissariale assicura un aspetto molto importante: la continuità. Tutto quello che ora affronto sarà poi proseguito nei prossimi mesi, chiunque venga. Non si riparte mai da zero.

È uno stile prefettizio?

Chiamiamolo pure così. È anche senso dello Stato e delle istituzioni.

E come accade?

Io accumulo e seleziono. Informazioni e decisioni. Il Comune, voglio ribadirlo, sta camminando. E continuerà a farlo anche nei prossimi mesi. Lo dico anche ai miei collaboratori e funzionari, non solo ai partiti che chiedono di parlare con me. Il cammino fatto adesso è cammino evitato in futuro. E si ripartirà da dove avremo lasciato. Non da capo. (p.ca.)













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