Deiezioni canine: arriva il test del dna per Fido 

Comune pronto ad introdurlo in autunno: multe per chi non raccoglie gli escrementi Ogni proprietario provvederà a sue spese (25 euro) all’esame preventivo per la banca dati



BOLZANO. Ci si servirà del dna di Fido per multare il padrone maleducato. Basterà un prelievo di saliva e diverranno improvvisamente inutili le strategie più sofisticate: far fare i bisogni al proprio cane nelle ore notturne, mostrare indifferenza mentre lui si dà da fare, scegliere marciapiedi poco battuti, fare orecchie da mercante davanti ai richiami del vicino zelante, dimenticarsi guanti e contenitori di plastica.

In sostanza: la sanzione arriverà come neanche Equitalia, perché col dna dal ricordo lasciato per strada si risalirà al cane e dal cane al padrone. Lettera, multa e bollettino postale per il pagamento. Questa sarà la conseguenza del censimento di tutti i Fido della città che il Comune ha deciso di mettere in pratica.

Ai primi di ottobre la delibera, previo consulto con l'ufficio del veterinario municipale. Poi, a stretto giro, ogni proprietario riceverà a casa una comunicazione con date e sportello a cui rivolgersi per far fare l'esame al proprio cane. Che non sarà gratuito: 25 euro a chip.

Ma la ragione di questa inedita attivazione nei confronti degli amici pelosi non è solo legata al decoro urbano. «È che l'inciviltà degli abbandoni, la pratica barbara di strappare anche i microchip dalle orecchie di questi poveri animali per liberarsene senza conseguenze - spiega il sindaco - si traduce spesso in situazioni di grave insicurezza. Tanti cani vagano per le strade , soli, provocando incidenti, altri cercano disperatamente cibo anche in città. Insomma, era ora di mettere un freno».

Per Caramaschi, impegnato ieri in una lunga discussione in giunta sul tema chiesta dalla Svp cittadin («abbiamo ragionato per due ore» ammette), con questo provvedimento Bolzano si allinea con tante città del Nord Europa e anche con alcuni tra i più virtuosi comuni italiani, come è accaduto soprattutto in Lombardia, che hanno avviato censimenti canini e lotta alle deiezioni moleste. In molti casi gli animalisti della Lav avevano polemizzato, insistendo sull'inutilità pratica del provvedimento ma tant'è: Bolzano ci vuole provare. Forte anche di una sensibilità ambientale diffusa e di una tradizionale predilezione per gli animali da compagnia. Sono seimila i cani in città. Almeno quelli regolarmente denunciati e dotati di microchip. Ma si conta che , sull'onda di un rinnovato interesse per la salute collettiva, non ci siano defezioni tra i proprietari. Questa è la decisione. E le linee generali di attacco. Poi, appena rientrati i componenti dell'ufficio veterinario e i tecnici che dovranno monitorare l'iniziativa, si stenderà un protocollo più definito, con tempistiche, modalità di esame, tipologia degli interventi di dissuasione, quantità di cittadini a cui rivolgersi per il monitoraggio del dna.

«Si tratterà di un obbligo specifico, non di una sollecitazione generica» specificano in Comune. Evidentemente preoccupati che i bolzanini prendano il censimento come una questione amministrativa generica. No, la giunta ci crede. E partirà presto. Al centro del mirino gli abbandoni. Che sono una piaga senza vaccino, visto la loro intensificazione soprattutto nei mesi estivi.

Servirà dunque una dura sanzione e una individuazione dei responsabili senza possibilità di equivoci. E il dna fornirà questa opportunità. Poi il decoro urbano. Le deiezioni degli animali sono una presenza costante in certe vie. E poco è contato creare decine di aree cani sparse in molti quartieri oltrechè sulle rive del Talvera. Dunque si parte. Guinzaglio stretto in mano, qualche carezza propedeutica, e via con Fido verso gli uffici veterinari. Una leccata e l'esame è fatto. Dopo, si consiglia di prestare attenzione ai marciapiedi: una squadra di specialisti saprà risalire a voi magari soltanto dall'odore... (p.ca.)













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