«Devi dimagrire»: sotto accusa allenatore di volley

Troppo duro con una ragazzina. Il presidente dell'Ap Laives: «Ha sbagliato»


Bruno Canali


LAIVES. Quindici anni e qualche chilo in più: non dovrebbe esserci alcun problema per una ragazzina che vuole giocare a pallavolo e divertirsi. L'altra sera però è tornata a casa in lacrime, spiegando ai genitori che l'allenatore e l'aiutante l'avevano chiamata in disparte per dirle che «se non dimagrisci di almeno 10 chili, non serve che vieni agli allenamenti». Ovviamente i genitori si sono arrabbiati, perché per una quindicenne, in pieno sviluppo e quindi fragile, parole del genere possono avere con conseguenze psicologiche serie.

«Va con entusiasmo a pallavolo - dicono - e anche se fa molta panchina è contenta di far parte della squadra e del gruppo di compagne con le quali gioca. Valuteremo perciò se questo episodio possa avere effetti negativi sulla psiche di nostra figlia e nel caso prenderemo provvedimenti. Auspichiamo intanto che la società (si tratta dell'Ap Laives, ndr) prenda provvedimenti severi nei confronti dell'allenatore».

Bruno Mosna, che dell'Ap Laives è il presidente, cerca di mediare. «Sono stato informato dell'episodio - commenta - ma con l'allenatore in questione non ho ancora parlato. Quello che gli dirò, dopo avere verificato quanto è successo, è che ha assolutamente sbagliato. Se ci sono problemi prima di tutto si informano i genitori e non dimentichiamoci che con i giovani abbiamo anche un compito di educatori. Ho sempre sottolineato che vogliamo, prima di tutto, il bene delle ragazze, un fine da perseguire anche a costo di passare sopra risultati e attività sportiva. Chi viene in palestra deve venire col sorriso, per divertirsi e stare bene; tutto il resto viene dopo».













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