Dipartimenti, ecco i super-stipendi

Fra direttori, capi di gabinetto e segretari guadagnano un decimo dell’aumento proposto per tutti i dipendenti provinciali


di Davide Pasquali


BOLZANO. In ventitré ci costano quasi 2,1 milioni di euro all’anno. Sono i dirigenti e i segretari particolari e personali degli assessori collegati ai tredici dipartimenti in cui è suddivisa la Provincia autonoma di Bolzano.

Ancora di più: se si considerano i soli dirigenti dei dipartimenti provinciali, ossia le strutture dirigenziali di livello più elevato dell’amministrazione altoatesina, in quattordici ci costano 1,6 milioni di euro l’anno. Per i restanti nove fra segretari particolari e personali degli assessori provinciali, i contribuenti altoatesini devono sborsare quasi un milione di euro all’anno.

Chi guadagna di più è il segretario generale della Provincia, Eros Magnago, che si porta a casa quasi 165 mila euro lordi all’anno. La donna meglio pagata dall’amministrazione provinciale altoatesina è l’intendente scolastica in lingua italiana Nicoletta Minnei: quasi 134 mila euro. La seconda donna, Vera Nicolussi, è ben distante, con poco più di 80 mila euro.

I dati, preziosi per comprendere quali siano gli esborsi pubblici in Alto Adige, vengono forniti dai consiglieri provinciali verdi Foppa, Heiss e Dello Sbarba, che hanno allegato una tabella particolareggiata al testo di una interrogazione presentata di recente al consiglio provinciale e che verrà discussa in aula il prossimo 12 gennaio.

A lasciare perplessi i consiglieri verdi dell’Alto Adige (e non soltanto loro) sono tre semplici considerazioni: in 23 guadagnare, o meglio costare visto che si tratta di cifre lorde, oltre due milioni di euro all’anno pare già eccessivo di per sé. In assoluto e ancora di più in questo momento di gravi difficoltà economiche per l’intero Paese, provincia di Bolzano compresa, soprattutto tenendo conto delle tante famiglie in forte difficoltà. In secondo luogo, escludendo i segretari particolari e personali degli assessori, in quattordici guadagnare, o meglio costare visto che si tratta di cifre lorde, 1,6 milioni di euro all’anno, ossia oltre 100 mila euro a testa, fa decisamente impressione, al di là dei singoli, delle loro competenze e della professionalità.

Ma è un terzo dato, a impressionare più di tutti. In questi mesi è in atto un vero e proprio scontro fra i sindacati che rappresentano gli oltre 15 mila dipendenti provinciali e la giunta provinciale, riguardo al rinnovo del contratto. I sindacati chiedono almeno 80 milioni di euro, la Provincia non è intenzionata a scucirne più di venti e rotti. Calandosi nel tema dirigenti di dipartimento e facendo un semplice conto si scopre quanto segue: in 23 guadagnano in un anno un decimo dell’aumento promesso (ma attenzione: non ancora arrivato) dalla Provincia ai suoi come minimo 15 mila dipendenti.

Che vi sia una sproporzione è palese. E i consiglieri provinciali verdi ne chiedono ragione. Come si può penalizzare migliaia e migliaia di persone, lasciando intoccati i dirigenti di dipartimento (che, fra il resto, saranno in carica fino al gennaio del 2019)? Basti solo pensare, fa notare il consigliere verde Brigitte Foppa, ai pesanti carichi di lavoro e all’altrettanto pesante carenza di personale negli asili altoatesini, per far comprendere come l’intera materia delle retribuzioni dei dipendenti provinciali dovrebbe essere ridiscussa, a partire però dai vertici per terminare in basso, fra i semplici dipendenti. I verdi hanno anche chiesto alla giunta di conoscere quanto personale abbiano a disposizione i 13 dirigenti di dipartimento, quanti di loro siano stati scelti per concorso e invece quanti per chiamata diretta dei politici. Infine, e soprattutto, si chiede alla giunta Kompatscher di chiarire quali siano le intenzioni dell’amministrazione per il futuro dei dipartimenti e dei loro dirigenti. Si cambierà rotta? Si taglieranno gli stipendi d’oro?













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