Dirigenti, gli stipendi volano a 240 mila euro

Primo sì alla legge provinciale che consente l’aumento: oggi si arriva a 158 mila E resta anche la contestata indennità dirigenziale che diventa quota fissa



BOLZANO. Gli stipendi dei dirigenti provinciali potranno volare fino a 240 mila euro. Oggi il reddito più alto nella amministrazione provinciale è del segretario generale Eros Magnago con 159 mila euro. Il direttore generale Hanspeter Staffler ha uno stipendio di 128 mila euro, la sovrintendente Nicoletta Minnei 135 mila euro, i direttori di dipartimento viaggiano intorno ai 120-130 mila euro, i direttori di ripartizione intorno ai 90-100 mila euro.

La moltiplicazione potenziale degli stipendi è una delle novità previste dal disegno di legge dell’assessora Waltraud Deeg «Disciplina dell'indennità di dirigenza e modifiche alla struttura dirigenziale dell'Amministrazione provinciale», approvata ieri dalla I commissione legislativa provinciale. La Svp ha votato a favore, da Brigitte Foppa dei Verdi è arrivato l’unico voto contrario, astenuti gli altri consiglieri di opposizione Myriam Atz Tammerle, Hannes Zingerle e Alessandro Urzì.

Il limite massimo degli stipendi portato a 240 mila euro è stato uno dei temi più discussi. Brigitte Foppa aveva presentato un emendamento per fissare il tetto massimo a 160 mila euro, «in linea con la situazione attuale». L’emendamento è stato bocciato e Waltraud Deeg ha difeso i 240 mila euro dicendo che avere previsto quella cifra nella legge non la rende inevitabile. Quel tetto massimo, è stato detto ieri, allinea la Provincia al decreto Monti. «Con un limite più basso avremmo problemi in ambito sanitario», riferisce la presidente di commissione Magdalena Amhof. «In realtà dalla discussione si è capito perfettamente che la giunta punta ad avere dei top manager, da attirare grazie a stipendi più alti di oggi», replica Brigitte Foppa, «È proprio l’impianto della legge che contestiamo, perché punta sui direttori di dipartimento, che sono di nomina politica, e non sui direttori di ufficio. Ma proprio i direttori di dipartimento, scelti nella cerchia fiduciaria degli assessori, si sono dimostrati l’anello più fragile, con un via vai continuo». Il sindacato dei provinciali Gs ha già annunciato battaglia su un altro punto della legge. Il disegno di legge prevede una riduzione solo parziale dell'indennità da dirigente provinciale che resta in busta paga anche al termine dell'incarico dirigenziale perché diventa un elemento fisso della retribuzione anno dopo anni. Il «bonus» fisso sparirà invece dalla busta paga dei vice direttori. La materia è da anni oggetto di controversia con Stato e Corte dei Conti. Altra novità, il direttore generale, che oggi opera alle dipendenze dell’assessora al personale Deeg, riferirà al presidente. (fr.g.)

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