Distrutto il rifugio Petrarca all’Altissima / FOTO

Emergenza neve in val Passiria. E a Pillhof intanto si teme una nuova slavina: un’enorme parete di neve si sta per staccare a monte della frazione


di Ezio Danieli


MOSO IN PASSIRIA. Il rapporto della Protezione Civile e dell’Ufficio Valanghe non lascia adito a dubbi: la situazione sulle montagne in tutta la provincia è critica, e ci si aspettano ancora precipitazioni. Si prevede già che entro oggi l’allerta valanghe salirà di un grado, dal 3 al 4, a segnalare il pericolo forte, e intanto quella che ultimamente è stata definita “la nevicata dell’anno”, ha già fatto una prima vittima illustre. Si tratta del rifugio Petrarca all’Altissima. Durante un volo di perlustrazione, ieri, gli uomini dell’ufficio valanghe hanno constatato che per la struttura della fine dell’Ottocento c’è ormai poco da fare: un’enorme slavina, sicuramente recente, l’ha sventrato lasciandone in piedi solo la metà.

Località Pillhof. A Moso il giorno dopo la terribile valanga che ha costretto 25 persone a lasciare i quattro masi dove abitavano, il costone innevato fa ancora paura.

Tanta. L'altro giorno, subito dopo che la slavina aveva seminato il terrore nella frazione di Pill, un'altra valanga è caduta. Senza causare, per fortuna altri danni. Ed una terza slavina minaccia ancora la parte alta dell'abitato. Si vive nel terrore, anche perché in tutta la zona da ieri a mezzogiorno ha ripreso a nevicare. È neve mista ad acqua, ancora una volta. È la più pesante e quindi anche la più pericolosa.

«Giovedì, poco dopo mezzogiorno, abbiamo temuto il peggio», dice il sindaco di Moso, Wilhelm Klotz. Che poi aggiunge: «Fortunatamente gli abitanti dei quattro masi si sono accorti in tempo di quello che stava per succedere e si sono messi in salvo». Un operaio,impegnato a togliere la neve dal tetto di casa, ha avuto la prontezza di riflessi di riprendere con il cellulare la corsa della slavina. Ed il filmato ieri mattina ha fatto il giro di tutte le televisioni nazionali.

Il sindaco non ha ancora chiara la situazione. «I quattro masi lambiti dalla slavina - sono l'Oberpamer, l'Unterpamer, il Mitterpiller ed il Beibach - sicuramente hanno subito dei danni. E' impossibile, per il momento, verificarne l’entità. Ma un primo sopralluogo in zona ha consentito di stabilire che la neve è entrata nei rustici dalle porte e dalle finestre. E' una vera e propria montagna di neve. C’è anche il rischio che qualcuno dei masi possa "esplodere" proprio per la pressione, fortissima, del manto nevoso. Dovremmo saperne qualcosa di più fra sabato e domenica, sperando di poter salire e verificare cosa effettivamento è accaduto».

L'evacuazione è stata rapida. Prima un paio di voli del Pelikan, poi il trasbordo delle persone con l'elicottero della Finanza, poi è intervenuto anche un velivolo privato. «Le venticinque persone sfollate - dice ancora il sindaco Klotz - hanno trascorso la notte presso parenti ed amici. Alcune sono state ospitate presso alberghi del paese». Tre hanno preferito restare nei quattro masi dove, attorno, vi sono metri di neve caduta che si sono aggiunti a quelli trascinati a valle dalla valanga». Dopo il ponticello che sovrasta il rio che scende da Felders c'è il versante su cui sono ubicati i quattro masi colpiti dalla slavina. «È andata, tutto sommato bene - conclude il sindaco di Moso - perché nessuno è rimasto ferito. Ringrazio pubblicamete tutti coloro che hanno lavorato per sbrogliare al meglio una situazione pesante destinata a durare ancora per qualche giorno. Il versante è ancora ad altissimo rischio. La paura continua». Intanto a Moso anche la Guardia di Finanza sta contribuendo allo sgombero della neve dai tetti.

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