Domenica chiuso, market in rivolta a Merano

Despar e C+C hanno ignorato l’ordinanza del sindaco: «Disposizione già sconfessata dalla Corte costituzionale»


di Giusep


MERANO. I supermercati si ribellano all'ordinanza del sindaco e alla prima verifica pratica, domenica, hanno alzato le saracinesche disobbendendo all’obbligo chiusura imposta dal primo cittadino. Aspiag, gestore dei supermercati a marchio Despar, e Seven Poli la società proprietaria dei punti vendita Amort C+C, non ci stanno in sostanza a rinunciare al servizio offerto alla clientela e ai guadagni derivanti dall'apertura domenicale.

Venerdì il sindaco Guenther Januth aveva firmato l'ordinanza con la quale intende ridimensionare il fenomeno delle aperture festive dei centri commerciali, dei supermercati e dei negozi più in generale. In sostanza su 52 domeniche all'anno l'ordinanza consente di aprire i negozi solo in 17 casi, tutti concentrati tra agosto e settembre e nelle quattro domeniche dell'Avvento.

«A chiederci di aprire la domenica - sostiene Robert Hillebrand, amministratore del gruppo Aspiag - sono i consumatori. E questo è un fenomeno particolare di Merano. Pensi che nelle ore di apertura festiva, proprio in questa città, verifichiamo la migliore produttività assoluta». In sostanza per un'ora di apertura domenicale a Merano si vende così tanto da non avere paragoni nel resto della settimana e tra tutti i punti vendita a marchio Despar.

Domenica, di fatto l'ordinanza del sindaco non è stata rispettata. «Abbiamo tenuto aperto l'Interspar di Maia Bassa e l'Eurospar di via Goethe, è vero - prosegue Hillebrand - però ci tengo a fare una premessa: noi operiamo da sempre nelle regole e il rispetto delle leggi viene prima di tutto. Qui siamo in presenza di una disposizione che è già stata sconfessata dalla corte costituzionale e il primo che ricorrerà al Tar contro la legge provinciale non potrà che avere ragione. In questa situazione di incertezza abbiamo deciso di proseguire con le aperture domenicali. Va anche detto che è impensabile che un'ordinanza pubblicata il venerdì, possa essere applicata già due giorni dopo. Noi organizziamo il nostro lavoro all'interno dei supermercati per almeno due settimane. Turni, forniture e altro ancora non potevano essere bloccati in così poco tempo».

Sempre parlando di leggi Robert Hillebrand è anche molto critico con la legge provinciale. «Mi chiedo come si sia potuto escludere Merano - spiega - dalla lista dei comuni ad alto tasso turistico. Se non è turistica Merano, quale altra città lo è? Merano fa da centro per gli oltre 6 milioni di turisti che gravitano intorno al Burgraviato. Ritengo questa della legge provinciale una scelta molto discutibile».

Se la città fosse stata inserita nella lista dei Comuni turistici, le chiusure obbligatorie sarebbero scese da 35 a 22. Un'ordinanza, quella di Januth, che però accontenta i dipendenti. «I nostri collaboratori - conclude Hillebrand - sono fortemente coinvolti sull'orario di lavoro e noi rispettiamo il contratto di lavoro. I nostri dipendenti sanno, dal momento dell'assunzione, che si lavora anche la domenica, ovviamente con i turni e i riposi previsti».

E domenica 3 febbraio cosa accadrà? «Vediamo come si sviluppano le cose, noi puntiamo ad aprire».

Stessa aria si respira nel gruppo Seven-Poli, in particolare al C+C di via Goethe. Anche questa azienda, domenica, ha scelto di non rispettare l’ordinanza, e la conseguenza (come nel caso dell’Aspiag) è stata la tempestiva visita e la verbalizzazione da parte dei vigili urbani.

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