Don Olivo: basta auto nel parcheggio

Braccio di ferro tra il parroco e gli abitanti del quartiere: il piazzale con una cinquantina di posti è stato chiuso


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Fino a qualche settimana fa, quel piazzale di via Dalmazia con una cinquantina di posti di proprietà della parrocchia Regina Pacis rappresentava una sorta di ancora di salvezza per un quartiere dove i parcheggi, bianchi o blu non importa, sono merce rara. Poi il cancello è stato chiuso ed comparso il cartello “Piazzale privato, eventuale parcheggio a proprio rischio”.

Un duro colpo per chi abita nella zona Europa-Novacella, un quartiere sorto negli anni ’50-’60, dove le case non hanno parcheggi, per il semplice motivo che all’epoca le macchine erano un lusso per ricchi.

Senza quel rettangolo che si trova a fianco della chiesa, i residenti sono costretti ogni giorno a fare il giro dell’oca alla ricerca di una piazzola bianca che non si trova neppure a pagarla oro: i posti su via Dalmazia, via Rovigo, via Rodi sono regolarmente occupati. Chi arriva da altri quartieri prova in via Milano, via Torino, piazza Matteotti dove le piazzole sono a pagamento, ma anche qui è un’impresa titanica trovare un buco. La speranza è che il cartello prima o poi scompaia e il cancello del parcheggio di Regina Pacis si riapra. Intanto, monta la protesta di chi non si rassegna all’idea di vedere il parcheggio della parrocchia desolatamente vuoto e più d’uno pensa di promuovere una raccolta di firme.

Ma è difficile che il parroco don Olivo Ghizzo, almeno per il momento, faccia marcia indietro.

«Sappiamo perfettamente che quello del parcheggio - dice - è un grosso problema, ma non avevamo alternative: il piazzale è della parrocchia e quando ci serviva per iniziative nostre non era mai utilizzabile. Per questo siamo stati costretti a prendere una decisione radicale e chiuderlo».

Il parroco racconta di furgoni parcheggiati lì per mesi, di lunghe ricerche per individuare i proprietari e far rimuovere i mezzi.

«In sostanza - spiega Gianfranco Ferro, vicepresidente del consiglio parrocchiale - il piazzale era diventato un luogo dove lasciare la macchina senza pagare il ticket e senza rischiare multe, invece che un posto dove si resta il meno possibile. Risultato: la sera quando c’erano manifestazioni al Cristallo o in caso di funerali, non si trovava un posto per la macchina. Il giovedì quando c’è il mercato, permettevamo agli ambulanti di parcheggiare i furgoni, ma ultimamente non trovavano più posto neppure loro. Il sabato poi ci sono diverse iniziative degli scout e i ragazzi erano costretti a giocare in mezzo alle macchine, perché nonostante i cartelli in cui si limitava il parcheggio a determinate fasce orarie, tutti se ne infischiavano».

Più d’uno nel quartiere sarebbe disposto anche a pagare pur di poter nuovamente utilizzare il parcheggio, ma in parrocchia quest’ipotesi non viene neppure presa in considerazione: «Direbbero - spiega Ferro - che facciamo i soldi col parcheggio». Scartata anche l’ipotesi di costruire un garage sotterraneo: «Per due volte - dice don Olivo- il consiglio parrocchiale ha detto no alle proposte di altrettante imprese».

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