Bolzano

Dopo anni di attesa, via ai lavori di ristrutturazione del Museo Civico

A settembre riaprono i cantieri: il complesso di via Cassa di risparmio vedrà razionalizzati i suoi nove livelli Il progetto prevede, tra gli altri interventi, la certificazione degli impianti elettrici e la riqualificazione delle sale



BOLZANO. Era in convalescenza. Tanto assopito da sembrare non più capace di risvegliarsi. Passato attraverso rattoppi, progetti che passavano e non si fermavano, intimidito dai successi dei cugini vicini (Ötzi, Scienze naturali), inibito dall’essere municipale quando i provinciali nuotavano nell’oro, ora finalmente si scuote.

E da settembre sarà tutta un’altra musica. È il Civico. Con la sua torre riesumata, i suoi archivi che sono tornati a offrire scoperte, ma soprattutto coi suoi cantieri che riaprono.

Tra poche settimane si certifica tutta l’infrastruttura elettrica, la scala antincendio riemerge sicura e poi tra tre mesi partono i lavori.

«Entro l’anno si avviano i cantieri strutturali - annuncia Chiara Rabini - con la conclusione degli studi di fattibilità per gli interventi tra secondo e terzo piano».

Con anche, nel mentre, i tecnici comunali dei lavori pubblici che stanno predisponendo lo schema di funzioni e ridisposizioni di tutti gli spazi interni. Il che significa che il Museo civico razionalizzerà finalmente tutti i suoi nove livelli. Senza più angoli bui o nastri di cantiere. Situazioni che hanno caratterizzato in questi anni il Museo di via Cassa di risparmio.

La ripartenza

L’assessora alla Cultura ha comunque anche un’altra notizia a corroborare l’avviamento del calendario di cantiere: «Dopo la riapertura degli spazi già disponibili, il 25 aprile abbiamo raggiunto i numeri pre Covid. Contando anche sul fatto - aggiunge Rabini - che l’orario di chiusura è stato prorogato alle 19 e tutti hanno così potuto godersi, la sera, il fresco del cortile interno».

Il quale, in effetti, è stato il primo snodo di una rinascita quanto mai attesa. L’altro elemento che ha fatto intendere la volontà politica di uscire dall’impasse, il riordino dei magazzini e il lavoro di restauro conservativo sui reperti via via emersi dopo l’accumulo confuso effettuato nel primo dopo guerra.

Quindi, via: entro fine anno si lavora nel cuore della struttura per restituirla anche nella sua integrità di spazi fruibili.

Il programma dei lavori

Con questa agenda: 1) a settembre ci sarà la certificazione degli impianti elettrici: 2) nulla osta della sovrintendenza sulla scala antincendio, un elemento strategico che aveva bloccato la fruizione dei piani alti per diversi anni; 3) subito dopo sblocco della sanatoria per la nuova concessione edilizia, passaggio amministrativo indispensabile; 4) completamento del progetto di certificazione antincendio che riguarda tutta la struttura e che è di competenza dei Lavori pubblici; 5) la cantieristica poi prevede gli spostamenti e la messa in sicurezza dei materiali, sui quali si è lavorato durante il periodo del lockdown, e che dovranno essere di volta in volta preservati e protetti, in alcuni casi trasferiti, a mano a mano che il cantiere aggredirà i vari piani per riqualificarli.

Insomma, il dado è tratto, i finanziamenti pure e il Civico vede la fine dei secoli bui.

O almeno questa è la speranza: che agli annunci, seguano i fatti.













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