Dopo l’addio di Biancofiore Forza Italia va in frantumi  

Il ribaltone di Natale. Sigismondi, membro del coordinamento provinciale: «Noi stiamo con Michaela: o tornano indietro o qui salta tutto. Ingiusto toglierle la carica di coordinatrice regionale, per darla al trentino Leonardi»


antonella mattioli


Bolzano. «Noi stiamo con Michaela. Quello che è successo è molto grave, per i modi innanzitutto. E poi perché hanno esautorato una persona che ha lavorato per anni, con impegno e passione, per questo partito. A quattro mesi dalle elezioni comunali non accettiamo un coordinatore che arriva da Trento e non sa nulla della nostra realtà. O tornano indietro o salta tutto». Alberto Sigismondi, consigliere comunale di Forza Italia, nonostante in più occasioni in questi anni si sia scontrato con Michaela Biancofiore, nel momento più doloroso della carriera politica della deputata azzurra, si schiera con lei. E la sua - dice - non è una posizione isolata, ma quella di tutto il coordinamento provinciale del partito, che ora minaccia di lasciare in blocco Forza Italia.

La telefonata shock

Lunedì sera, antivigilia di Natale, i membri del coordinamento erano riuniti nella sede di corso Libertà e, chiusa la discussione sulle questioni politiche, si stavano scambiando gli auguri, quando da Milano è arrivata la telefonata. Era Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia: è toccato a lei comunicare che il presidente Berlusconi avevano nominato un nuovo coordinatore regionale. È Giorgio Leonardi, attuale consigliere provinciale a Trento, che prende il posto della fedelissima. Al successore la “pasionaria” azzurra - 49 anni domani - contesta di non essere neppure iscritto a FI, partito per il quale - a detta della deputata - non avrebbe mai neppure mosso un dito.

Per queste ragioni, Biancofiore che per 26 anni è stata una fedelissima di Berlusconi; che lo ha sempre difeso anche nei momenti più difficili, si è sentita tradita.

Chi era presente nella sede di corso Libertà, racconta di una Michaela furiosa che si è immediatamente chiusa nel suo ufficio. Ha preteso spiegazioni; ha cercato di capire il perché di quella scelta e le è stato spiegato che l’avvicendamento avviene nell’ambito di una riorganizzazione a livello nazionale del partito.

Quando ha capito che non ci sarebbe stato alcun ripensamento, ha annunciato - attraverso le agenzie - l’addio a Forza Italia e l’ingresso nel gruppo Misto. «Lascio - le prime battute a caldo - con la morte nel cuore, ma anche liberata. La Forza Italia nella quale sono nata e cresciuta, non esiste più. Siamo diventati come i grillini, uno vale uno senza distinguo, senza storia, senza rispetto per le persone».

La pasionaria azzurra

Uno strappo clamoroso che avviene al termine di una militanza iniziata nel 1993.

Erano gli esordi del partito creato da Berlusconi che un anno dopo, con il 42% dei voti, va al governo. Sono gli anni in cui FI trionfa anche in Alto Adige e prende il posto di An.

Nel 2005 il centrodestra a trazione azzurra e con Biancofiore ad attribuirsi il merito della vittoria, fa eleggere sindaco Giovanni Benussi con sette voti di scarto sul sindaco uscente Giovanni Salghetti Drioli.

Questo però appartiene ormai alla storia.

Alle ultime europee, in regione, FI si è fermata al 3,5%. E le prospettive per il futuro sono tutt’altro che rosee, se i sondaggi più ottimisti danno il partito intorno al 7%. Di qui la necessità, dicono a livello centrale, di avviare la riorganizzazione, partendo dal rinnovamento dei coordinatori sul territorio.

Le comunali del 2020

«Prima della fine dell’anno - anticipa - Sigismondi - il coordinamento si riunirà di nuovo; chiederemo ai dirigenti nazionali di tornare indietro. In ballo, a questo punto, non c’è solo il futuro del partito in Alto Adige, ma anche le alleanze in vista delle prossime comunali. Si stava lavorando ad un centrodestra unito, ma dopo quello che è successo rischia di saltare tutto».















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