Dopo la nevicata aspettare tre giorni per il fuoripista 

Si deve scendere uno alla volta, controllando bene i movimenti dei compagni È d’obbligo fornirsi di un’attrezzatura d’emergenza: apparecchio Arva e pala


di Sara Martinello


BOLZANO. In una stagione già costellata di tragedie, come quella di una madre e della figlia undicenne sepolte sotto una valanga in Val Venosta, per chiunque decida di passare una giornata fuoripista è di importanza vitale seguire alcune norme di buona condotta.

Ma cielo complessivamente terso, notti limpide e una coltre nevosa come non se ne vedevano da anni non devono far abbassare la guardia. Così Adam Holzknecht, del gruppo di guide alpine Catores, vicepresidente del Soccorso alpino e presidente dell’Aiut Alpin Dolomites: «La neve in questo periodo è meravigliosa, e arriva anche a livelli di 40-50 centimetri. Nei prossimi giorni le condizioni saranno ottime. Ma tanta neve comporta un buon manto nevoso, e con esso aumenta il rischio valanghe. La raccomandazione è di pazientare tre giorni dopo la nevicata, senza precipitarsi fuoripista il giorno immediatamente successivo, perché è quello il giorno più pericoloso. Inoltre, fino a 30 gradi di pendenza si scia bene, poi bisogna valutare seriamente il rischio valanghe. Gli escursionisti dovranno scendere uno alla volta, fermandosi man mano in posti sicuri e tenendo bene aperti gli occhi sui movimenti dei compagni». In ogni caso, aggiunge, «è d’obbligo fornirsi di un’attrezzatura d’emergenza: un apparecchio Arva, che emettendo un’onda a corto raggio permette di rintracciare i compagni eventualmente dispersi, una sonda e una pala. Il gruppo può prendere con sé una guida alpina; è consigliabile seguire un corso di scialpinismo, per imparare a evitare gli incidenti, a ricercare i dispersi e a interpretare il bollettino valanghe. Lo stesso bollettino non va interpretato come una legge assoluta e valida su ogni singolo pendio, bensì integrato con un’osservazione esperta. Importantissimo poi programmare la giornata, in modo da sapere sempre dove ci si trova: si possono controllare le coordinate sul telefono con Gps. Sapere la propria posizione servirà anche in caso di chiamata al 112, il numero unico di soccorso». Ulteriori raccomandazioni agli escursionisti vengono dal presidente del Soccorso alpino dell’Alto Adige, Giorgio Gajer: «L’umiltà e il rispetto sono sicuramente le caratteristiche per un avvicinamento al mondo della montagna, in particolare in questo periodo, con condizioni di innevamento di un certo rispetto. Sono fondamentali buone condizioni psicofisiche, un adeguato allenamento, un equipaggiamento in ordine, e un abbigliamento adeguato, anche a seconda della tipologia di itinerario che si ha in mente di seguire. Importante poi avvisare sempre un familiare, un amico o il rifugista sulla meta scelta e sull’ora di rientro prevista. Ricordo che la montagna è un luogo dove si possono fare delle splendide esperienze, ma in cui allo stesso tempo bisogna rispettare delle regole, senza le quali una bella giornata si può trasformare in tragedia. In caso di dubbio, bisogna saper rinunciare. Noi del Soccorso alpino siamo sempre a disposizione per intervenire, spesso anche in condizioni non facili come è avvenuto di recente, ma siamo certi di poter contare sul senso di responsabilità delle persone per evitare di impiegare invano sia risorse umane sia mezzi, e perché la anche la loro vita non sia messa in serio pericolo».

Del medesimo avviso anche le Guide alpine sciatori dell’Alto Adige: il responsabile della commissione tecnica Erwin Steiner, che ha stilato il decalogo per skitour e freeride leggibile nell’infobox, ribadisce che «senza una conoscenza dettagliata della situazione valanghe, senza la necessaria esperienza e senza l’attrezzatura di emergenza nessuno dovrebbe avventurarsi all’aperto».

Le condizioni meteo saranno buone: Dieter Peterlin, meteorologo della Provincia, prevede un finesettimana di bel tempo, nonostante nubi basse in alcune valli previste per domenica, mentre dalla metà della settimana prossima il tempo sarà più variabile, con alcune nevicate nel nord dell’Alto Adige; le temperature subiranno un lieve calo. In generale, rispetto all’anno scorso in questo periodo si registra un clima più umido, e quindi con precipitazioni più frequenti, mentre la neve, tra i 90 e i 140 cm a 2000 metri di quota, è in quantità doppia rispetto alla media di metà gennaio.













Altre notizie

Attualità