«Doppio passaporto, puntiamo sulla Lega» 

Il ministro Hofer e l’europarlamentare Vilimsky (Fpö) a Bolzano per la campagna dei Freiheitlichen: obiettivo, la giunta



BOLZANO. Atterra l’aereo, spunta il pilota. È Norbert Hofer, il ministro dei trasporti austriaco. Considerato uno dei «falchi» della Fpö, è un appassionato di volo: ha pilotato il Cessna che ieri lo ha portato a Bolzano per la campagna elettorale dei Freiheitlichen, il partito «fratello». All’aeroporto trova ad aspettarlo una piccola banda per il benvenuto, sono musicisti-militanti del partito. Più tardi Hofer, già candidato alle elezioni presidenziali, scherzerà sui colleghi di viaggio, non esattamente rilassati sul piccolo aereo turistico, «mentre passavamo attraverso le montagne». Il riferimento va a Harald Vilimsky, europarlamentare della Fpö, pure conosciuto per le posizioni di estrema destra. All’Hotel Luna c’è anche il parlamentare Werner Neubauer, referente nella Fpö per la questione sudtirolese. Presentazione dei candidati al Luna, con l’Obmann Andreas Leiter Reber, poi brindisi con simpatizzanti in via Streiter alla Franziskanerstuben: passano a salutare il padrone di casa Thomas Rizzolli, un paio di esponenti della Stf e l’ex consigliere Svp Franz Pahl.

È cambiato il clima. Gli alleati della Fpö negli ultimi anni erano abituati a incontrare i Freiheitlichen a parità di condizione: forza di opposizione gli uni e gli altri. Adesso la Fpö governa in Austria e il loro leader Heinz-Christian Strache (annunciato Bolzano il 15 ottobre) è il vice cancelliere, braccio destro del cancelliere Sebastian Kurz (Övp).

«I Freiheitlichen sudtirolesi non sono soli: possono contare su un partner forte in Austria e al Parlamento europeo», dice Vilimsky. E Hofer aggiunge, pensando alle provinciali del 21 ottobre: «L'entrata in maggioranza della Fpö fa bene all'Austria, come lo farebbe qui un buon successo dei Freiheitlichen».

La delegazione della Fpö arriva a Bolzano nel pieno della crisi sul doppio passaporto, con il governo italiano che ribadisce il no e annulla la visita del ministro Moavero a Vienna. Hofer e Vilimsky si sono divisi i ruoli. Il primo, ministro, ha tenuto un profilo istituzionale, lontano da dichiarazioni ad effetto: «Non sono venuto per criticare altre forze politiche, solo per sostenere i nostri amici». Sul doppio passaporto Hofer non annuncia ripensamenti: «Bisogna riuscire a togliere le emozioni negative da questo dibattito. Il doppio passaporto non toglierà nulla all'Italia, ma darà qualcosa in più ai sudtirolesi, rafforzando il legame con l'Austria. Non è una azione rivolta solo ai sudtirolesi: il provvedimento riguarda anche le vittime dell’Olocausto e i loro discendenti». Viene citato Matteo Salvini, a proposito del doppio passaporto. «I buoni contatti dei due ministri degli Interni (Salvini e Strache, ndr) sono un immenso vantaggio per una soluzione positiva della questione», dice Hofer. «Salvini a Vienna ha detto che si troverà un accordo», ricorda Vilimsky. L’europarlamentare va più a ruota libera, rispetto al ministro, ma non troppo. Toni sotto controllo ieri: i Freiheitlichen puntano alla giunta. Guardando a Bruxelles, Vilimsky conferma l’asse dei sovranisti: «Dalle elezioni europee usciremo come seconda oppure terza forza e avremo una grossa voce in capitolo sulla nomina del nuovo presidente e dei commissari dell'Ue: vogliamo riformare l’Europa».

Più a ruota libera l’europarlamentare, ma non troppo. I Freiheitlichen puntano alla giunta provinciale. Sul traffico lungo l’asse del Brennero il ministro Hofer non offre grandi spiragli. L’Austria non può aumentare i pedaggi, «il basso prezzo del gasolio in Austria incide in minima parte». Gli sforzi vanno concentrati per «spostare il traffico pesante su rotaia, incentivando l'autostrada viaggiante Rola. Con il tunnel del Brennero il problema sarà risolto, ma dobbiamo agire subito». (fr.g.)

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