Druso Ovest, mancano cento parcheggi 

Nei quattro condomìni solo un interrato di garage. I residenti: il Comune non ci concede di parcheggiare a Firmian


di Davide Pasquali


BOLZANO. Attendevano una risposta dal Comune, da oltre un anno. Ora è arrivata, ma non quella che ci si aspettava. Stiamo parlando dei residenti nei quattro condomìni del nuovo rione Druso Ovest. Dove mancano almeno un centinaio di parcheggi.

Per ognuno dei 140 alloggi, spiega chi ha acquistato casa qui in cooperativa, il piano di attuazione prevedeva un solo piccolo box di 14 metri quadri dove oltre all’auto non si riesce a far entrare nemmeno uno scooter, nonostante quasi tutte le famiglie abbiano due macchine e lo avessero segnalato in tempo a chi di dovere in municipio. Problemi con la falda acquifera troppo superficiale, aveva spiegato già in fase di progettazione l’allora assessore all’urbanistica Pasquali. Ergo, via libera a un solo interrato destinato ai garage. A Firmian, puntualizzano i condòmini, per parcheggiare c’è anche la possibilità dei posti auto in strada; e nel costruendo Druso Est è previsto un posto auto ad appartamento sotto ciascuna delle quattordici torri, ma poi, con preveggenza, si realizzerà anche un silo per le doppie e magari le triple auto di famiglia. Chi può permetterselo, acquisterà. A Druso Ovest, al contrario, non si è realizzato nulla di tutto ciò e non si sa dove parcheggiare. Ai piedi dei quattro nuovi edifici, nella piazzetta alla rotonda Merano-Mendola di fronte al supermercato, si sono ricavati solo quattordici stalli auto bianchi con bollino giallo, quello del rione di Gries. Oltre ad altri otto posti a disco orario - dove ovviamente non si può lasciare l’auto a lungo a meno di non scendere da casa ogni tot a cambiare l’ora. Peccato, spiega chi risiede ai civici 162, 164, 166 e 168 di viale Druso, che i posti per residenti in superficie siano utilizzati spessissimo dai clienti dell’Eurospar, aperto sette giorni su sette, anche se molti non ne hanno titolo, visto che si tratta di pendolari dall’Oltradige o di residenti di Firmian o Casanova o via Resia. Cioè non di Gries. E questo nonostante sottoterra l’Eurospar abbia realizzato un ampio e comodissimo parcheggio. Dove però i residenti non hanno titolo a parcheggiare, men che meno di notte quando viene sbarrato da un cancello. Pare non sia andata a buon fine nemmeno una trattativa con l’Aspiag per concedere ai residenti alcuni dei posteggi nell’interrato del supermarket, almeno la sera, come avviene ad esempio al Despar di via Claudia Augusta. Inoltre, il Comune non ha accolto la richiesta di aumentare i posti auto per residenti in superficie, eliminando i posteggi a disco orario. Allora, ci si è rivolti alle circoscrizioni, perché una soluzione pratica comoda e di poco impatto ci sarebbe: dall’altra parte della strada, accanto all’enoteca Gandolfi, a quota superiore rispetto a viale Druso, sopra il posteggio camper di viale Puccini, sta un ampio posteggio. Quasi sempre mezzo vuoto. I condòmini hanno così chiesto se fosse possibile, solo in questo caso, aggiungere oltre al bollino grigio di Firmian anche il giallo. Dal rione Gries, sul cui territorio insistono i quattro condomìni, pare non sia nemmeno giunta una risposta. Molto gentile si è dimostrato invece Alex Castellano, il presidente di Don Bosco. Ma il Comune alla fine ha detto di no. Si sono solo portati a casa 14 posti auto a disco orario 180 minuti. Ma i condòmini non sanno cosa farsene: dove parcheggeranno la seconda auto di notte? A breve l’assessore Lorenzini incontrerà i presidenti di Gries e Don Bosco, per discutere ulteriori possibili iniziative. Si sono inoltre avviati contatti con l’Eurospar, per evitare che le quotidiane operazioni di carico/scarico dei camion vadano a intralciare l’entrata nei garage condominiali e mettano a repentaglio l’incolumità dei bimbi del rione che, numerosi, per andare a scuola transitano sul marciapiedi, che è pubblico.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità