Duce, i partiti italiani dicono sì a Theiner: «Soluzione condivisa» / SONDAGGIO

Arriva il sì dei partiti italiani alla proposta di Theiner sui monumenti. L'Obmann Svp vuole una soluzione condivisa, come allo stesso modo la rielaborazione del passato. D'accordo sia Pd che Pdl


Maurizio Dallago


BOLZANO. Arriva il sì dei partiti italiani alla proposta di Theiner sui monumenti. L'Obmann Svp vuole una soluzione condivisa, come allo stesso modo la rielaborazione del passato. «Lo sostengo da anni», dice Gnecchi (Pd). Sulla stessa lunghezza d'onda il Pdl. Nell'intervista all'Alto Adige Richard Theiner ha parlato a nome del partito, sostenendo la posizione di Durnwalder. No al trasloco del duce a cavallo e allo stesso tempo una lavoro di storicizzazione, coinvolgendo la comunità italiana, storici e intellettuali. Una rielaborazione del passato nazi-fascista in cui tutti si possano riconoscere. «Era il 2000, quando da assessore provinciale alla scuola italiana, insieme ai colleghi Kasslatter Mur e Musner, affidammo agli Istituti pedagogici il compito di realizzare un libro di storia comune, in modo da lavorare sulla cultura storica e la memoria collettiva», sottolinea l'onorevole Luisa Gnecchi. «Mi auguro che la lettera del ministro Bondi si inserisca in questo percorso già iniziato e non riaccenda, invece, nuovi nazionalismi», ancora la deputata del Pd. Sull'opera di Piffrader il sindaco Spagnolli ritiene che «l'idea di coinvolgere artisti o professionisti comunque terzi rispetto alla politica e poi valutarne e scegliere la migliore soluzione, sia corretta», ancora Luigi Spagnolli. Grande soddisfazione è espressa dall'onorevole Michaela Biancofiore per le parole di Theiner: «L'Obmann della Stella alpina è sulla stessa linea del percorso iniziato da me e dal presidente Durnwalder per una decisione condivisa tra i gruppi linguistici». Secondo Biancofiore «l'atto del ministro Bondi, inizialmente incomprensibile agli italiani dell'Alto Adige, ha paradossalmente indotto la Svp ad un'assunzione di responsabilità rispetto all'intera società altoatesina, che sta conducendo all'insperato superamento di ogni barriera etnica, mettendo a tacere i rispettivi estrenmismi». Ed ecco che Biancofiore punta ad «un'alleanza organica e duratura tra centrodestra e Svp». Ma su questo versante Theiner non ci sente. "Non c'è nessun cambio di rotta della Svp, che è e rimane fuori dai blocchi e non si parla né di alleanze, né di coalizioni", così Theiner, che poi prosegue: «È dal 1945 che la Svp, avendo la responsabilità di rappresentare l'Alto Adige, ha il massimo interesse a coltivare buoni rapporti con Roma, a prescindere da chi, a destra o a sinistra, si trovi al governo». «Con il governo attuale, purtroppo, all'inizio pareva che mancassero le basi per un dialogo costruttivo: ultimamente, però, i rapporti sono molto migliorati», conclude Theiner. E ieri anche l'onorevole Giorgio Holzmann ha incontrato il Landeshauptmann. «La soluzione condivisa è quella che vuole pure la Svp, ad iniziare da Durnwalder e Theiner, anche perché nel gruppo italiano nessuno è un nostalgico fascista», spiega Holzmann. Per Alessandro Urzì (Futuro e libertà) «Theiner dimostra buon senso, ora si tratta di entrare nel merito: a me personalmente non piace l'idea di un museo del nazi-fascismo sotto il monumento alla Vittoria, perché quest'ultimo è dedicato ai Caduti», chiude Urzì.

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