SULL’UTILIZZO DEL RIFUGIO VETTA D’ITALIA

Due lettere di scuse e la Finanza ritira la querela

BOLZANO. Due lettere di scuse inviate alla Guardia di Finanza per quanto erroneamente scritto, hanno chiuso il contenzioso per diffamazione che le Fiamme Gialle avevano avviato davanti al giudice...



BOLZANO. Due lettere di scuse inviate alla Guardia di Finanza per quanto erroneamente scritto, hanno chiuso il contenzioso per diffamazione che le Fiamme Gialle avevano avviato davanti al giudice penale dopo alcune prese di posizione polemiche in relazione all’utilizzo del rifugio Vetta d’Italia nel Comune di Predoi. Il caso ha visto finire davanti al giudice un lettore del quotidiano in lingua tedesca Tageszeitung (gerhard Pali) ed il sindaco di Predoi Alexander Steger. A presentare querela per diffamazione era stato il colonnello della Guardia di Finanza Giovanni Avitabile (comandante provinciale altoatesino) che ritenne diffamante sostenere (come apparso in una lettera pubblicata sul giornale) che la struttura veniva utilizzata tre settimane all’anno per gite personali di alti funzionari delle Fiamme Gialle. Nella lettera si faceva riferimento ad una sostanziale occupazione abusiva della struttura considerata, dal lettore querelato, ormai di fatto di proprietà della Provincia autonoma di Bolzano. Sullo sfondo della vicenda giudiziaria era riemerso un vecchio contenzioso tra Stato e Provincia che non risulta ancora risolto e che è riemerso indirettamente in questa occasione. L’immobile infatti nel 1999 venne erroneamente incluso nell’elenco dei rifugi alpini già appartenenti allo Stato ma consegnati alla Provincia in quanto non utilizzati da almeno 20 anni. Fu l’errore di un funzionario statale ad includere nell’elenco dei beni ceduti anche il rifugio Vetta d’Italia, in assenza del presupposto giuridico di base. Da dieci anni l’amministrazione statale sta cercando di ottenerne la restituzione. Nel frattempo la causa per diffamazione è stata archiviata. (ma.be.)

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